Malattia esotica in Ungheria: nessuna cura, nessun vaccino, estremamente pericolosa per anziani e bambini

La donna di mezza età colpita non aveva viaggiato all’estero, né aveva parenti o conoscenti stretti che avevano visitato Paesi lontani per contrarre questa malattia esotica. È stata infettata localmente, presumibilmente da una specie di zanzara autoctona ungherese, che potrebbe essere diventata portatrice dopo essersi nutrita del sangue di uccelli predatori portatori del virus della febbre del Nilo occidentale.

Perché la febbre del Nilo occidentale è pericolosa?

La febbre del Nilo occidentale è considerata una malattia esotica in Ungheria, sebbene sia stata identificata per la prima volta non lungo il fiume Nilo, ma in Uganda nel 1937. Tuttavia, ha causato un’epidemia in Egitto nel 1950, che ha dato origine al nome comune. Oggi, in parte a causa dell’impatto del cambiamento climatico, si è diffusa in tutta Europa, in Asia e nelle Americhe.

Anna Nagy, biologa presso il Servizio Nazionale di Sanità Pubblica e Ufficiale Medico (NNGK), ha dichiarato a RTL Klub che l’80% delle persone infette non mostra alcun sintomo o avverte solo sintomi simili all’influenza. Tuttavia, nel 20-30% dei casi – soprattutto tra gli anziani e i bambini – la malattia può assumere un decorso più grave, manifestandosi con i seguenti sintomi:

  • Meningite
  • Encefalite
  • Febbre alta
  • Cefalea intensa
  • Vertigini
  • Vomito
  • Rigidità del collo
  • Perdita di coscienza

In assenza di un trattamento adeguato, la malattia può essere fatale; le statistiche indicano che l’8-10% dei casi più gravi si concludono con la morte.

Diminuzione del numero di persone affette da malattie esotiche

In Ungheria, i casi di infezione sono stati registrati dal 2004, secondo RTL Klub, e le statistiche mostrano una tendenza fortunatamente in miglioramento: nel 2018 sono stati registrati 200 casi gravi, scesi a 100 lo scorso anno, e quest’anno sono stati segnalati solo 14 casi, il che è molto incoraggiante. È importante notare che solo i pazienti con sintomi neurologici gravi sono inclusi in queste statistiche.

L’ultimo rapporto settimanale sulle malattie infettive del NNGK menziona una donna di 45 anni della Contea di Csongrád-Csanád che è stata infettata in Ungheria, probabilmente da una comune zanzara domestica (Culex pipiens). Questa specie è originaria dell’Ungheria e contrae il patogeno nutrendosi di uccelli predatori.

Exotic disease in Hungary
Foto: depositphotos.com

La trasmissione può avvenire tra esseri umani in casi particolari

Non esiste una cura o un vaccino contro il virus West Nile. La nostra unica difesa è evitare di diventare preda delle zanzare.

Fortunatamente, non si diffonde da uomo a uomo (o da cavallo a uomo), tranne nei casi di donazione di sangue o trapianto di organi.

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