Le prove genetiche suggeriscono che alcuni ungheresi conquistatori erano di origine uralica!

Uno studio innovativo sulle origini del popolo ungherese è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica Cell. Nell’ambito di una collaborazione internazionale, l’Istituto di Archeogenomica del Centro di Ricerca per le Scienze Umanistiche dell’Università Eötvös Loránd (HTK AGI) ha analizzato 120 genomi antichi provenienti dal territorio tra la Siberia occidentale e il fiume Volga. Questa regione, in gran parte inesplorata dal punto di vista genetico, è fondamentale per comprendere le origini e le migrazioni dei primi ungheresi.

Una ricerca pionieristica ha identificato una delle fonti genetiche più significative degli ungheresi conquistatori del X secolo: le comunità Karayakupovo che fiorirono nella regione dei Monti Urali tra l’VIII e il X secolo. Queste culture archeologiche uraliche avevano legami sia culturali che genetici, ora confermati, con i conquistatori del bacino dei Carpazi, secondo una dichiarazione rilasciata dall’Istituto.

Le radici della Siberia occidentale

Secondo la ricerca, la base genetica dei gruppi Karayakupovo ha origine principalmente dalla popolazione che viveva lungo i fiumi Irtysh e Tobol nella Siberia occidentale nel III-V secolo d.C., in seguito conosciuta come popolo ‘post-Sargatka’. L’eredità genetica di questa comunità fu decisiva sia per la cultura Karayakupovo che per molti individui tra gli ungheresi conquistatori.

Ciò significa che una parte degli ungheresi conquistatori aveva radici antiche che risalivano alla Siberia occidentale nei primi secoli dopo Cristo. Le analisi genetiche hanno anche rivelato che nel VI secolo, le popolazioni che vivevano sui lati orientali e occidentali degli Urali avevano già formato un’unità genetica condivisa, indicando che i gruppi associati agli Ungari erano presenti su entrambi i lati della catena montuosa in quel periodo.

La rete di collegamento tra il bacino dei Carpazi e gli Urali

Il team di ricerca ha anche introdotto un nuovo metodo per costruire reti di relazioni genetiche basate sulla corrispondenza dei segmenti di DNA. Analizzando più di mille campioni antichi, hanno scoperto che parti delle popolazioni altomedievali della regione Volga-Ural e del bacino dei Carpazi formavano una rete genetica condivisa.

Queste connessioni sono state rilevate nonostante le grandi distanze: legami genetici particolarmente forti sono stati trovati tra le tombe del periodo della Conquista nel cimitero di Szakony-Kavicsbánya, nell’Ungheria occidentale, e i reperti uralici di Karayakupovo.

I campioni genetici hanno anche rivelato la presenza di due componenti orientali (Yakutian e Baikal), che sono marcatori genetici caratteristici dei popoli urali. Questa dualità suggerisce che gli ungheresi conquistatori provenivano da più fonti biologiche e che diversi gruppi di origini diverse si sono uniti a loro durante le migrazioni.

Gli “ungheresi che rimasero in Oriente

La ricerca ha ulteriormente confermato che gli “ungheresi che rimasero in Oriente”, scoperti nel XIII secolo da Frate Giuliano, potevano effettivamente essere discendenti viventi delle comunità di Karayakupovo. Le popolazioni sepolte nei cimiteri lungo il fiume Kama, associate alla cultura Chiyalik, hanno mostrato una continuità genetica con le prime popolazioni Uraliche fino al XIV secolo.

I membri di queste comunità sono probabilmente sopravvissuti all’invasione mongola e nel XV-XVI secolo si sono assimilati nel loro nuovo ambiente multilingue.

La conquista e la lingua

I risultati genetici indicano che i gruppi di conquistatori con tratti genetici uralici potrebbero essere stati i portatori della lingua ungherese. Come sottolineano i ricercatori, la genetica da sola non può provare l’uso della lingua, ma sulla base delle prove attuali, questa sembra essere la spiegazione più probabile.

I nuovi dati mettono in discussione anche l’ipotesi della ‘doppia conquista’, in quanto la componente genetica uralica appare nel bacino dei Carpazi solo a partire dalla seconda metà del IX secolo, insieme ai conquistatori stessi.

Ricerche future

Il team di ricerca prevede di continuare ad esplorare le reti di parentela e la struttura sociale dei cimiteri dell’epoca della Conquista, nonché di indagare le componenti genetiche precedentemente non mappate tra i popoli della steppa, che potrebbero essere collegate alle tribù che si unirono a Etelköz, come i Khavar.

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