Ryanair taglia i voli in tutta Europa a causa dell’aumento delle tasse e delle tariffe aeroportuali: cosa succede ai voli di Budapest?

Ryanair, una delle maggiori compagnie aeree low-cost d’Europa, ha annunciato un’altra decisione importante: cancellerà o ridurrà i voli in diversi Paesi a causa dell’aumento delle tasse e delle tariffe aeroportuali. La mossa interesserà principalmente gli aeroporti più trafficati dell’Europa occidentale e settentrionale, mentre l’Europa centrale e orientale, compresa l’Ungheria, potrebbe effettivamente beneficiare dei cambiamenti.
Secondo una dichiarazione della compagnia aerea riportata da Euronews, la misura colpirà maggiormente Spagna, Francia, Germania, Austria, Estonia e Lettonia. Sebbene non si preveda alcuna sospensione dei voli in Lituania, Ryanair ha dichiarato che non espanderà le sue operazioni in quel Paese a causa dei significativi aumenti delle tasse negli aeroporti di Vilnius e Palanga.
Aumento delle tasse aeroportuali e delle imposte statali
Ryanair ha dichiarato chiaramente che l’aumento delle tariffe aeroportuali e delle tasse statali sta rendendo insostenibile il modello di business low-cost. “Mentre Paesi come l’Albania, l’Ungheria, la Polonia, la Svezia e l’Italia stanno tagliando i costi di ingresso per stimolare la crescita del traffico aereo, molti altri si stanno muovendo nella direzione opposta”, ha scritto la compagnia aerea nel suo ultimo annuncio.
I cambiamenti specifici variano da Paese a Paese. In Germania, Ryanair sta tagliando più di 800.000 posti dalla sua programmazione invernale e cancellando 24 rotte da nove aeroporti ad alto costo, tra cui Berlino, Amburgo e Memmingen. Anche in Francia sono previsti forti tagli, con 25 rotte e 750.000 posti cancellati per la stagione invernale, che interesseranno aeroporti regionali come Brive, Bergerac e Strasburgo.
In Spagna, la compagnia aerea prevede di ridurre la capacità del 10% (circa 1,2 milioni di posti) la prossima estate, in risposta alle tariffe più elevate introdotte dal principale operatore aeroportuale del Paese, Aena. Tutte le rotte delle Asturie saranno interrotte ed entro la stagione invernale 2025, la compagnia aerea offrirà un milione di posti in meno verso le destinazioni spagnole.
In Austria, Ryanair ritirerà tre aeromobili dalla sua base di Vienna e interromperà le rotte verso Billund, Santander e Tallinn, citando le “tasse aeroportuali eccessive” che hanno reso insostenibili le operazioni in quel Paese. In Estonia, la capacità sarà ridotta del 40%, con cinque rotte internazionali da Tallinn, tra cui Roma-Ciampino e Milano-Bergamo, che saranno tagliate. Da Riga, la capitale della Lettonia, scompariranno sette rotte internazionali, compresi i voli per Berlino, Edimburgo e Göteborg.

L’Ungheria potrebbe essere tra i vincitori
Ryanair ha chiarito che intende espandersi nei Paesi in cui i governi e gli aeroporti mantengono basse le tariffe o promuovono attivamente la crescita del traffico aereo. La compagnia aerea vede un potenziale di espansione in Ungheria, Polonia, Svezia, Slovacchia, Albania, Marocco e alcune regioni d’Italia.
La mossa della compagnia non è solo una decisione commerciale, ma anche un chiaro messaggio agli stakeholder del settore dell’aviazione in Europa: se gli operatori aeroportuali e i governi sovraccaricano i passeggeri e le compagnie aeree con tasse e tariffe, il traffico aereo diminuirà rapidamente. Secondo Világgazdaság, questo potrebbe addirittura segnare l’inizio della fine del modello low-cost in Europa occidentale, mentre l’Europa centrale, compresa l’Ungheria, potrebbe rimanere un mercato interessante per il vettore economico.

