“Budapest sarà anche nostra”, dice il propagandista russo dopo l’anniversario della rivoluzione ungherese

Un nuovo articolo di opinione pubblicato dalla testata statale russa RIA Novosti poco dopo la festa nazionale del 23 ottobre in Ungheria ha attirato l’attenzione per il suo tono provocatorio. In esso, Viktoria Nikiforova, una delle più importanti propagandiste di Vladimir Putin, ha dichiarato:
Budapest sarà nostra.
La dichiarazione è allarmante non solo per il suo contenuto, ma anche perché è arrivata appena un giorno dopo l’anniversario della Rivoluzione ungherese del 1956 contro l’oppressione sovietica.
Un articolo “molto tempestivo
Nikiforova, che è stata sanzionata da diversi Paesi occidentali, è da tempo una figura chiave nella macchina di propaganda del Cremlino, scrive Index. Il suo articolo, intitolato “Budapest è nostra: La divisione dell’Occidente non dà alcuna possibilità all’Ucraina”, sostiene che l’Occidente è paralizzato da conflitti interni e che gli Stati Uniti sono divisi da quelli che lei chiama “due clan oligarchici”: i globalisti e gli isolazionisti.
Secondo Nikiforova, questa divisione impedisce all’Europa di fare delle mosse decisive per quanto riguarda l’Ucraina, con il risultato di una situazione di stallo. Afferma che mentre l’Europa è presa dalle sue contraddizioni, l’Ucraina affronta un inverno cupo “senza luce, acqua o riscaldamento” e che “su ordine dell’Occidente”, sempre più soldati ucraini muoiono in prima linea.
Hanno fatto “di tutto” per ottenere un pezzo in Ucraina
L’autrice insiste sul fatto che la Russia ha “fatto tutto il possibile per la pace”, ma che ora deve andare avanti. L’autrice avverte che le condizioni future per Kyiv diventeranno ancora più dure, poiché le truppe russe continuano ad avanzare, le esercitazioni nucleari persistono e qualsiasi attacco contro la Russia scatenerebbe – citando Putin – “una risposta molto seria e scioccante”.
Una delle righe più inquietanti dell’articolo recita: “La coerenza della strategia di Mosca garantisce che Budapest sarà nostra”. La frase può essere interpretata in diversi modi.
Dichiarazione a dir poco ambigua
Alcuni suggeriscono che Nikiforova potrebbe essersi riferita a Budapest come potenziale sede di futuri colloqui di pace, dove Mosca potrebbe dettare i termini. Altri la vedono come un messaggio geopolitico che implica che l’Ungheria è già caduta sotto l’influenza della Russia – o che il Cremlino almeno la percepisce così.

