I vini del Kosovo in mostra a Budapest: un nuovo capitolo nella cooperazione economica bilaterale

L’Ambasciata della Repubblica del Kosovo in Ungheria, insieme all’Associazione dei Viticoltori del Kosovo Enologjia e con il sostegno del Ministero degli Affari Esteri e della Diaspora (MFAD), la scorsa settimana ha organizzato con successo un evento di alto livello per la promozione del vino del Kosovo e la creazione di reti professionali presso la sede dell’Ambasciata a Budapest.
Riunendo ospiti illustri, professionisti del vino, distributori e rappresentanti commerciali di entrambi i Paesi, l’evento ha evidenziato la rapida evoluzione del settore vinicolo del Kosovo e ha fornito una piattaforma dinamica per rafforzare la cooperazione economica tra il Kosovo e l’Ungheria.
Messaggi chiave
- L‘industria vinicola del Kosovo sta diventando un attore regionale di rilievo, combinando una ricca tradizione con tecniche moderne.
- L‘Ungheria è un importante partner economico e commerciale per il Kosovo, soprattutto nei settori dell’agroalimentare e delle bevande.
- L’evento mirava a promuovere connessioni B2B concrete, aprendo nuove opportunità di mercato per le aziende vinicole del Kosovo.
- Le istituzioni diplomatiche ed economiche del Kosovo sono impegnate a sostenere gli esportatori e ad aumentare la presenza del Kosovo nei mercati europei.
Osservazioni di apertura e citazioni chiave
Sua Eccellenza l ‘Ambasciatore Delfin Pllana ha sottolineato l’importanza di mostrare il potenziale del Kosovo sulla scena internazionale.
“La storia del vino del Kosovo è una storia di rinascita, passione e crescente riconoscimento internazionale. L’evento di oggi è una testimonianza di come i prodotti di qualità possano creare potenti connessioni economiche e culturali. I nostri viticoltori sono ambasciatori della tradizione, del talento e dello spirito imprenditoriale del Kosovo. Siamo orgogliosi di presentare i loro risultati a Budapest e di rafforzare i nostri legami con i partner ungheresi”. – Ambasciatore Delfin Pllana.

Ruzhdi Haxhijaha, Direttore Esecutivo di Enologjia e proprietario della Cantina Bodrumi i Vjetër, ha sottolineato i continui progressi del settore:
“L’industria vinicola del Kosovo è entrata in una nuova era, definita da qualità, autenticità e innovazione. Il sostegno e la partnership ungherese sono essenziali per espandere la nostra presenza in Europa”. – Ruzhdi Haxhijaha.

In rappresentanza del Ministero degli Affari Esteri e della Diaspora, Driton Blakçori, Direttore ad interim del Dipartimento di Diplomazia Economica, ha ribadito l’impegno del Kosovo a promuovere i suoi produttori all’estero.
“La diplomazia economica svolge un ruolo cruciale nell’apertura di mercati per i prodotti del Kosovo. L’evento di oggi è un passo importante verso legami commerciali più forti tra i nostri due Paesi”. – Driton Blakçori.

In mostra le cantine del Kosovo
L’evento prevedeva presentazioni e degustazioni guidate di quattro aziende vinicole del Kosovo:
- Bodrumi i Vjetër – una delle cantine più antiche ed emblematiche, che conserva l’eredità di Rahovec attraverso metodi tradizionali e vini rossi distinti.
- Kosova Wine – un importante produttore che combina le conoscenze di generazioni con la tecnologia innovativa; sta rapidamente espandendo la sua presenza nei mercati europei.
- Labi Wine – un’azienda vinicola boutique, a conduzione familiare, nota per l’artigianalità dei piccoli lotti e l’attenzione ai dettagli.
- Dualos – una cantina moderna e ambiziosa che riflette l’energia creativa della nuova generazione di viticoltori del Kosovo.






I partecipanti sono stati introdotti alla ricca storia della viticoltura del Kosovo, al suo terroir unico e alla crescente importanza internazionale dei suoi vitigni autoctoni.
B2B e Networking
Il segmento finale dell’evento è stato dedicato agli incontri B2B e al networking professionale, consentendo ai produttori di vino del Kosovo di confrontarsi direttamente con distributori, rappresentanti dell’ospitalità e importatori ungheresi.
“Il nostro obiettivo è chiaro: creare partenariati commerciali duraturi a beneficio sia dei produttori kosovari che degli stakeholder del mercato ungherese”. – Ambasciata della Repubblica del Kosovo in Ungheria

Impegno per la cooperazione futura
L’Ambasciata ha incoraggiato i partecipanti ad esplorare opportunità concrete di collaborazione, sottolineando la sua disponibilità a sostenere le iniziative di comunicazione e di follow-up in corso. L’Ambasciata della Repubblica del Kosovo in Ungheria ribadisce il suo impegno a promuovere i prodotti kosovari di qualità, a sostenere il suo settore vinicolo nei mercati esteri e a far progredire i legami economici con l’Ungheria in molteplici settori.

Patrimonio enologico: Vini in Kosovo
L’eredità vitivinicola del Kosovo risale a più di due millenni fa, con ritrovamenti archeologici intorno a Rahovec che indicano una sofisticata cultura vitivinicola in epoca illirica e romana. La traiettoria moderna del settore, tuttavia, è stata modellata da rapide trasformazioni. Sotto il sistema socialista, il Kosovo si è evoluto in un importante produttore industriale di vino, esportando decine di milioni di litri all’anno e coltivando circa 9.000 ettari di vigneti al suo apice. I conflitti degli anni ’90 hanno smantellato bruscamente questa infrastruttura, causando il crollo della produzione e la perdita di ampie porzioni di terreno coltivato a vigneto. Al suo posto, iniziò ad emergere una nuova economia del vino, guidata dal mercato, che oggi definisce l’identità contemporanea del Paese.
Oggi, il Kosovo sostiene circa 3.300 ettari di vigneti registrati in 18 comuni, con la regione di Rahovec che funge da centro indiscusso della produzione. L’area beneficia di un clima continentale caldo, di flussi d’aria mediterranei e di terreni calcarei, creando un terroir vantaggioso per una gamma diversificata di varietà d’uva. Le cultivar rosse dominano il paesaggio, guidate dall’emblematico Vranc, un’uva balcanica robusta e dal colore intenso, nota per la produzione di vini strutturati con un notevole potenziale di invecchiamento.
Altre varietà rosse chiave includono il Prokupac, apprezzato per la sua acidità brillante e l’autenticità regionale, nonché uve riconosciute a livello internazionale come Merlot, Cabernet Sauvignon, Pinot Nero e Gamay, che consentono ai produttori kosovari di rivolgersi a palati globali, pur mantenendo la distintività locale. La produzione di vini bianchi, sebbene in proporzione minore, si basa principalmente su varietà internazionali consolidate, tra cui lo Chardonnay, il Riesling renano e il Riesling italiano, consentendo alle aziende vinicole di creare stili sia aromatici che minerali, adatti alle preferenze del mercato moderno.
Nell’ultimo decennio, il settore vinicolo del Kosovo ha subito un cambiamento strategico dal volume al valore. Le ex aziende statali privatizzate – in particolare Stone Castle e Bodrumi i Vjetër – hanno ampliato le loro capacità tecniche e la portata delle esportazioni, mentre una nuova generazione di cantine boutique e a conduzione familiare ha introdotto una filosofia artigianale più incentrata sul territorio. Al suo fianco, nomi di spicco come Labi Wine, Kosova Wine, Dualos, Haxhijaha Winery, Suhareka Winery, Uka Winery e Daka Winery hanno contribuito ad aumentare gli standard di qualità e a diversificare gli stili. Molte di queste cantine hanno abbracciato l’enologia moderna, la produzione di piccoli lotti di alta qualità e l’enoturismo, rafforzando collettivamente la posizione competitiva del Kosovo.
Le strategie di sviluppo nazionale del settore enfatizzano la garanzia di qualità, la sostenibilità e il posizionamento internazionale del marchio. Le prime indicazioni della vendemmia 2025 indicano un’annata di alta qualità, con temperature elevate e luce solare abbondante che contribuiscono a un’eccellente maturazione fenolica, soprattutto nelle varietà rosse.
Nonostante le sfide, come la frammentazione della proprietà degli appezzamenti e la limitatezza dei rapporti statistici consolidati, il settore vitivinicolo del Kosovo è entrato in un’era di rinnovata fiducia. La combinazione di uve autoctone dei Balcani, terroir favorevole, metodi di produzione modernizzati e ambiziosi investimenti privati sta elevando costantemente il profilo del Paese. Poiché i consumatori globali sono sempre più interessati all’autenticità regionale e alle origini vinicole emergenti, il Kosovo sembra ben posizionato per trasformare il suo tranquillo rinascimento in un successo commerciale a lungo termine.
Le capacità di lavorazione e stoccaggio del vino in Kosovo sono stimate in circa 37 milioni di litri, una cifra che sottolinea il crescente potenziale industriale del settore. Sebbene il Paese sia relativamente piccolo, la sua infrastruttura per la vinificazione, l’invecchiamento e lo stoccaggio si è ampliata in modo significativo negli ultimi anni, in quanto sia le aziende vinicole tradizionali che i produttori boutique più recenti hanno investito in attrezzature moderne e strutture aggiornate.

