Manifestazione silenziosa a Budapest per le vittime del carcere minorile di via Szőlő – foto

Domenica pomeriggio si è tenuta una manifestazione silenziosa davanti all’istituto per giovani detenuti di Szőlő Street a Budapest, organizzata dal pubblicista Róbert Puzsér a nome del Movimento di Resistenza Civile.
Manifestazione dopo manifestazione
Gli organizzatori hanno invitato i partecipanti alla manifestazione ad accendere una candela davanti all’ingresso dell’istituto di Szőlő Street per “vite storpiate”.
I partecipanti hanno posizionato delle candele davanti al cancello dell’istituto e hanno messo dei messaggi per i residenti in scatole messe a disposizione dagli organizzatori, ha scritto l’Agenzia di stampa ungherese.

Oltre a Puzsér, hanno partecipato alla manifestazione anche l’influencer ed ex politico Péter Juhász, il capo dell’opposizione Coalizione Democratica (DK) Klára Dobrev e il legislatore Ákos Hadházy.
Sabato, il Partito Tisza di Péter Magyar è sceso in strada in un’appassionata manifestazione per i diritti dei bambini, inscenando vibranti proteste proprio davanti a Palazzo Sándor, l’ufficio del Presidente ungherese, e al Monastero Carmelitano, sede del Primo Ministro.
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Ecco alcune foto della protesta di Magyar:
Minori molestati sessualmente e violentati nell’istituto di strada Szőlő
Come abbiamo riferito in precedenza, l’ex direttore del centro di detenzione minorile, Péter Pál Juhász, è stato arrestato con il sospetto di frode, papponaggio e una serie di altri reati gravi. Rimane in detenzione preventiva insieme a due colleghi, uno dei quali ha cercato disperatamente di distruggere le prove poco prima che la polizia facesse irruzione nella struttura.
Una prima indagine del governo ungherese sul centro ha scioccamente scagionato Juhász, insistendo sul fatto che nessun minore era stato danneggiato dai suoi presunti crimini. Ma la verità è presto emersa: Juhász aveva abusato sessualmente di ragazzi minorenni affidati alle sue cure.
La scorsa settimana, è scoppiata l’indignazione quando sono emersi dei video che mostravano il direttore in carica mentre picchiava sadicamente i minori vulnerabili rinchiusi all’interno. Gergely Gulyás, Ministro dell’Ufficio del Primo Ministro, ha difeso il duro trattamento riservato ai detenuti ricordando i loro gravi reati, tra cui crimini sessuali e persino omicidi. Tuttavia, nessuno, a prescindere dai suoi crimini, merita una tale brutalità.
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L’agente pubblicitario Puzsér ha fatto entrare nella struttura un messaggio accorato su un pezzo di carta: le azioni dei minori, passate o future, sono una loro responsabilità. Ma come vengono trattati dietro quelle mura? Questo è compito di tutti noi nella società ungherese. Dopo tutto, questi centri esistono per offrire a tutti i giovani una possibilità di redenzione e una vita migliore, ha scritto Puzsér.
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