Il politico di etnia ungherese János Esterházy ha commemorato l'anniversario della nascita
János Esterházy, leader della comunità etnica ungherese della Slovacchia tra le due guerre mondiali, è stato "un martire che ha combattuto sia contro il nazismo che contro il comunismo e ha dato la vita per la sua fede", ha detto domenica il capo della commissione per gli affari esteri del parlamento, in occasione del 120° anniversario di Esterházy anniversario di nascita.
Rivolgendosi a un evento commemorativo dell'Associazione Rakoczi, Zsolt Nemeth ha affermato in un videomessaggio che Esterházy era stato "un amico dei polacchi", impegnato nella cooperazione tra i paesi di Visegrad e "un combattente eccezionale per i diritti umani".
Németh ha evidenziato il ruolo di Esterházy nell'ammissione dei rifugiati polacchi in Ungheria durante la seconda guerra mondiale, insieme al suo impegno per la rappresentazione dell'etica cristiana in politica.
A Varsavia, il vescovo suffraganeo Michal Janocha ha celebrato la santa messa in onore di Esterházy, per la sua beatificazione, pace e cooperazione tra le nazioni dell'Europa centrale. Alla messa hanno partecipato Zsuzsanna Orsolya Kovacs, ambasciatrice dell'Ungheria in Polonia, e altri dignitari.
Prima della messa, i funzionari hanno deposto corone di fiori al memoriale di Esterházy a Varsavia.
Il conte Esterházy (1901-1957), unico deputato ungherese al parlamento slovacco prima del 1945, era un fermo sostenitore della comunità etnica ungherese, alzando la voce contro ogni violazione dei diritti delle minoranze e contro la discriminazione.
Le autorità cecoslovacche lo arrestarono nel 1945 con l'accusa di crimini di guerra e lo consegnarono alle autorità militari sovietiche. Nel 1947 fu condannato a 10 anni di lavori forzati a Mosca e condannato a morte in contumacia a Bratislava/Pozsony con accuse inventate. Due anni dopo, l'Unione Sovietica estrada il malato Esterházy in Cecoslovacchia, dove il presidente commuta la condanna a morte in ergastolo.
Il conte morì in una prigione a Mirov nel marzo 1957.
Le sue ceneri sono state identificate nel 2007 nel cimitero di Motol a Praga.
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Fonte: MTI
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1 Commenti
Forse non un criminale, ma sicuramente né un martire né un combattente per la libertà.
Smettila di inventare la Storia, grazie.