Banca nazionale ungherese: quando entrerà finalmente l’Ungheria nell’Eurozona?

La questione dell’adesione all’area dell’euro ha diviso per anni i politici e gli esperti economici ungheresi, mentre molti paesi dell’UE hanno già adottato la moneta unica, l’Ungheria è rimasta impegnata al fiorino.
Il vicepresidente della Banca nazionale ungherese (MNB), Barnabás Virág, ha dichiarato in un’intervista che l’introduzione dell’euro non è solo una questione finanziaria, ma anche una decisione strategica che richiede un aumento significativo dello sviluppo economico Indice segnalato Secondo i calcoli della banca centrale, il PIL dell’Ungheria dovrebbe raggiungere il 90 per cento della media UE per evitare problemi con la moneta unica Purtroppo il paese è ancora lontano da quel livello.
Il vicepresidente della banca centrale sostiene che le discussioni sull’adozione dell’euro tendono a sorgere quando il tasso di cambio del fiorino oscilla, tuttavia avverte che una decisione affrettata potrebbe portare a sfide economiche a lungo termine Pertanto, la priorità principale dell’Ungheria è rafforzare la stabilità economica e la competitività prima di prendere in considerazione tale mossa.

Governo ungherese contro opposizione sui piani di introduzione dell’euro
Il primo ministro ungherese Viktor Orbán è fermamente contrario all’introduzione dell’euro nell’attuale situazione economica, in un discorso alla Conferenza Lamfalussy organizzata dalla Banca nazionale ungherese, ha avvertito che i benefici della moneta unica andrebbero principalmente ai paesi economicamente più forti, mentre i paesi meno sviluppati potrebbero trovarsi in una situazione di svantaggio competitivo.
Nel suo discorso, ha citato Sándor Lámfalussy, uno dei padri intellettuali dell’euro, che ha affermato che l’area dell’euro potrebbe avere veramente successo solo se avesse una politica fiscale comune, ma che questa non è ancora in atto. Secondo Euronews, Orbán ha affermato che se l’Ungheria aderisse impreparata, ciò farebbe più male che bene all’economia. Il Primo Ministro ha aggiunto che l’attuale contesto economico nell’UE non è favorevole per i paesi in fase di recupero e che l’attenzione dovrebbe essere focalizzata sulla risoluzione dei problemi di competitività piuttosto che sull’adozione dell’euro.

Péter Magyar, presidente del partito Tibisco, è invece fortemente favorevole all’introduzione anticipata dell’euro In un’intervista a Bloomberg, ha detto che se arrivasse al governo nel 2026, prima assicurerebbe il rimpatrio dei fondi UE e poi si preparerebbe per l’introduzione dell’euro dopo che sarà stabilito un tasso di cambio stabile del fiorino.
Magyar ha sostenuto che la cattiva gestione dell’attuale governo, le politiche fiscali dispendiose e la corruzione hanno eroso la fiducia degli investitori, indebolendo il fiorino e alimentando l’incertezza economica Secondo Indice, Péter Magyar ritiene che attuando una strategia economica più trasparente e ripristinando la fiducia internazionale, l’Ungheria potrebbe creare le condizioni necessarie per l’adozione dell’euro, portando la stabilità tanto necessaria sia alle imprese che ai cittadini.
Ad esempio, ha sottolineato la Polonia, dove i fondi UE congelati sono stati rapidamente sbloccati dopo l’insediamento di Donald Tusk. Magyar promette che un approccio simile in Ungheria potrebbe aprire la strada a un ambiente economico più stabile, facilitando infine l’introduzione della moneta comune.

Il dibattito tra il governo Orbán e l’opposizione guidata da Péter Magyar illustra le due diverse visioni economiche Mentre Orbán sottolinea il recupero economico e la cautela, Péter Magyar sostiene che solo l’introduzione dell’euro può risolvere l’attuale incertezza.
Il dibattito non è solo una questione finanziaria ma anche una decisione politica e strategica che potrebbe determinare il posto dell’Ungheria nell’Unione europea nel lungo periodo, per il momento, però, la posizione del governo è quella più forte, e l’introduzione dell’euro sembra improbabile nell’attuale clima politico, tuttavia, il crescente sostegno dell’opposizione e l’incertezza che circonda i fondi dell’UE potrebbero scavalcare questa posizione nei prossimi anni.
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