Beatificazione del cardinale József Mindszenty in pista

Budapest (MTI) 11 processo di beatificazione del defunto cardinale József Mindszenty è sulla buona strada e la proposta scritta e la testimonianza della sua vita è ora ufficialmente davanti alla congregazione vaticana competente, ha detto venerdì il cardinale Péter Erd the, arcivescovo di Eszter-Budapest.
La Chiesa cattolica ungherese ha recentemente presentato nuovi documenti al Vaticano in relazione alla miracolosa guarigione di Mindszenty, ha detto Erdő alla radio pubblica Kossuth in occasione del prossimo anniversario della morte di Mindszenty sabato.
Il prossimo passo del processo, la revisione da parte della commissione teologica dei documenti che riassumono la vita e le virtù di Mindszenty è prevista per il prossimo anno. La commissione dovrà poi presentare una raccomandazione per la beatificazione al Papa.
Mindszenty fu nominato vescovo di Veszprem da Papa Pio XII nel 1944. protestando contro il genocidio nazista, fu arrestato alla fine del 1944 e tenuto in prigione a Sopronk invecehida, Dopo la seconda guerra mondiale fu nominato arcivescovo di Esztergom, poi cardinale.
Alla fine del 1948 fu arrestato illegalmente dalle autorità comuniste e condannato all’ergastolo con false accuse di cospirazione, spionaggio e abuso finanziario. La sentenza suscitò proteste da parte del Papa e dei leader delle potenze occidentali. Nell’aprile 1949 fu criticata anche dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite.
Le prove fisiche e mentali e le tribolazioni dei suoi anni di prigione si conclusero dopo lo scoppio della rivoluzione del 1956, tenendo un discorso radiofonico il 3 novembre Mindszenty sottolineò l’idea dell’indipendenza nazionale e della democrazia Il 4 novembre 1956, primo giorno di intervento sovietico, il cardinale si rifugiò nell’ambasciata americana a Budapest Minacciato di arresto, non poté lasciare l’edificio fino al 1971.
A Mindszenty fu poi permesso di lasciare l’Ungheria in base a un accordo tra le autorità ungheresi e il Vaticano Il cardinale si recò prima a Roma prima di stabilirsi a Vienna, morì nel 1975 e fu sepolto a Mariazell, in Austria.
Dopo che la Corte Suprema ungherese lo dichiarò innocente nel maggio 1990, i suoi resti furono restituiti all’Ungheria e sepolti nella cripta della Basilica di Esztergom.

