BREAKING: L’Ucraina blocca le importazioni di petrolio russo in Ungheria!

Portafoglio riferisce che il ministro degli Esteri ungherese Péter Szijjártó, dopo aver discusso con il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov a New York, ha confermato che Lukoil aveva interrotto la fornitura di petrolio all’Ungheria attraverso l’Ucraina a causa di nuovi vincoli legali Szijjártó ha sottolineato l’importanza del petrolio russo per la sicurezza energetica dell’Ungheria e ha dichiarato che sono in corso sforzi per trovare una soluzione legale per riprendere le consegne MOL sta collaborando con Lukoil per ristabilire il transito del petrolio attraverso la Bielorussia e l’Ucraina.
Portfolio ha contattato MOL, ma la società ha rifiutato di rispondere, affermando che i dettagli della negoziazione sono riservati. La questione è nata da un decreto presidenziale ucraino in vigore dal 26 giugno, che inasprisce le sanzioni su Lukoil prima della visita del primo ministro ungherese Viktor Orbán a Kiev. Questo decreto vieta a Lukoil e Rosneft di affittare la rete petrolifera statale ucraina, interrompendo le importazioni di petrolio russo di MOL da Lukoil.
MOL a soffrire per il divieto del petrolio russo
Lukoil, uno dei principali fornitori di petrolio greggio Ungheria tramite il gasdotto dell’Amicizia del Sud, è stato colpito dalle recenti sanzioni ucraine Questo è significativo per MOL, che fa affidamento sulle forniture russe per due terzi delle sue importazioni di petrolio greggio, con Lukoil che da sola rappresenta circa la metà di queste importazioni, circa 6-6,2 milioni di tonnellate all’anno Di conseguenza, MOL ha perso circa un terzo delle sue importazioni di petrolio greggio nelle ultime settimane, sollevando preoccupazioni sulla sicurezza dell’approvvigionamento.

Nonostante Fitch Ratings suggerisca che MOL potrebbe sostituire il greggio russo entro il 2025, e la strategia della società di diversificare le fonti entro il 2026, le nuove misure ucraine rappresentano una sfida critica a seconda della loro durata e condizioni, come evidenziato dall’esperto di energia Attila Holoda, Inoltre, non esiste una scadenza sul recente decreto ucraino.
Le prospettive
La sicurezza dell’approvvigionamento petrolifero ungherese è a maggior rischio a causa delle recenti sanzioni ucraine che colpiscono il transito di Lukoil attraverso il ramo meridionale dell’oleodotto Friendship, che rifornisce anche la Slovacchia e la Repubblica Ceca. La filiale slovacca di MOL, Slovnaft, è colpita, sebbene stia miscelando più greggio non russo durante la manutenzione della raffineria. Le sanzioni dell’UE richiedono a Slovnaft di aumentare significativamente il suo input non russo al 60% entro la fine dell’anno, avendo già raggiunto il 30%.
Inoltre, l’Ungheria deve affrontare vincoli con il gasdotto adriatico da Croazia, che non può soddisfare pienamente le esigenze combinate delle raffinerie di MOL Százhalombatta e Bratislava Le relazioni croate di transito ungherese tese e l’aumento dei costi di transito complicano ulteriormente le importazioni Tuttavia, le riserve strategiche e le fonti alternative non sanzionate possono mitigare le difficoltà di approvvigionamento, insieme all’uso intermittente dell’oleodotto Adriatico per il petrolio non russo.
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