Budapest Photo Festival: Mostra Paolo VENTURA fino a giugno 2020

Il più grande evento fotografico in Ungheria, BUDAPEST PHOTO FESTIVAL, apre il suo quarto anno con una mostra unica al confine tra belle arti e fotografia, immaginazione e realtà. Come ogni anno, il Festival guida il pubblico verso una nuova sequenza di visualità con la sua mostra di apertura il 28 febbraio 2020. a M theCSARNOK.

Paolo VENTURA: A Venetian Story Automaton

L’Automa è una favola peculiare e deprimente ambientata a Venezia durante la seconda guerra mondiale, quando l’esercito tedesco prese d’assalto l’Italia per prevenire la defezione degli italiani, si basa su una storia raccontata a Paolo Ventura da bambino dal padre, di professione scrittore di libri di fiabe, protagonista è un anziano orologiaio ebreo che vive nel ghetto di Venezia nel 1943, uno dei periodi più bui dell’occupazione nazista e del dominio del regime fascista in Italia, La storia si svolge in questa parte desolata e paurosa della città.

Il vecchio decide di costruire un automa (un ragazzo robot), per fargli compagnia mentre attende l’arrivo della polizia fascista, è la storia di un vecchio ebreo che costruisce un automa per farsi compagnia in questi tempi bui.

La Venezia di Ventura è familiare per tutti noi, eppure ancora in qualche modo molto distante.

La nostra impressione è che potrebbe essere esistito solo in una fantasia, anche se ogni suo aspetto è assolutamente realistico Lo stesso vale per la storia stessa, il nostro passato comune Vorremmo credere che questi ricordi strani, cupi e spaventosi possano esistere solo negli incubi Che forse le vittime dei tempi passati non erano veri umani, ma minuscole figurine in uno spettacolo di marionette onirico Ventura dice a proposito del progetto: “Tutte le immagini sono state scattate in una Venezia immaginaria, costruita da me stesso su piccola scala L’unico fatto reale della storia è l’irruzione del ghetto a Venezia da parte dell’esercito tedesco e della polizia italiana all’inizio di dicembre del 1943.”

Artisti a lungo fantasticati su macchine automatizzate Pensate alla signora creata dall’orologiaio protagonista del balletto popolare, Coppelia, o al robot cantante della nota opera di Offenbach, possiamo associare anche a Pinocchio, che è stato portato in vita Sebbene le persone che creavano robot fossero ammirate, erano anche derise e temute La comunità più grande li escludeva I robot umanoidi ci hanno sempre ricordato che l’umanità potrebbe non essere in grado di controllare tutto ciò che ha creato.

Costringere le persone a vivere in luoghi ristretti come i ghetti 0 solo a causa delle loro opinioni religiose 0 è successo per la prima volta 50 anni fa nel 151.

Il fondatore di Campo di Ghetto Nuovo fu il doge Loredan, il distruttore delle sue mura fu l’eroe simbolico dell’Europa, Napoleone.

La parola ghetto in sé viene anche da Venezia, dove si svolge la storia del Mercante di Venezia di Shakespeare Nel corso dei secoli, molte culture ebraiche si sono incontrate e influenzate a vicenda sulle strade trafficate e strette e nelle cinque sinagoghe.

Sotto il regime nazista deportarono centinaia degli ebrei rimasti da questa zona, e solo otto sopravvissero ai campi di concentramento di Trieste e Auschwitz.

Luogo: M CSARNOK/Kunsthalle 146 Budapest, Dózsa Gyöt út 37.
Data: 202002.29. 06.07.
Orari di apertura:  Martedì, mercoledì, venerdì 18:00, giovedì 12:00, sabato 20:00, domenica 10:00-18:00

Festival fotografico di Budapest

Il Budapest Photo Festival è una serie annuale di mostre a livello cittadino che rappresenta i valori contemporanei e classici della fotografia attraverso la presenza della scena artistica ungherese e internazionale. Lo scopo del Festival è creare Budapest come la “Città della Fotografia””.

Il festival ha due mostre di apertura come cornice: la mostra internazionale di apertura e una panoramica contemporanea ungherese L’enfasi, ha evidenziato accanto alle due mostre evidenziate (gallerie), è sulla presentazione della scena contemporanea nazionale e internazionale da parte del programma dei più grandi, musei e Istituti Internazionali di Cultura della Capitale Ungherese Il Festival coinvolge molti programmi pubblici e professionali anche: conferenze, workshop, fotomaratona, eventi didattici museali, revisione del portfolio.

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