Capo di gabinetto del Primo Ministro ungherese: la decisione della massima corte polacca è stata “interpretata male”

Una recente decisione di “clear” della Corte costituzionale polacca è stata interpretata erroneamente in Europe”, ha detto sabato il capo di stato maggiore del primo ministro, sostenendo che la controversia non riguarda se il diritto dell’Unione europea abbia la precedenza sulla legislazione nazionale ma in quali aree ha precedenza”.
Gergely Gulyás ha affermato che la“il caso non riguarda la precedenza ma la portata”, aggiungendo che in alcuni settori, come il diritto della concorrenza, la legislazione comune europea è una“indispensabile” e le sue disposizioni dovrebbero essere applicate “anche a scapito delle norme nazionali”.
La Corte Suprema della Polonia ha dato una risposta a una cattiva pratica degli ultimi anni, in base alla quale le istituzioni europee cercano di estendere il loro ambito di autorità ad aree in cui gli Stati membri non hanno mai conferito alcun potere, ha affermato.
Il primo ministro Viktor Orbán ha firmato sabato mattina una risoluzione del governo che accoglie con favore la sentenza della Corte costituzionale polacca sul rapporto tra diritto nazionale e diritto dell’Unione europea e chiede che le istituzioni dell’UE rispettino la sovranità degli Stati membri, ha detto al MTI il capo stampa del Primo Ministro, Bertalan Havasi.
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La risoluzione afferma che la decisione della Corte costituzionale della Repubblica di Polonia è stata motivata da una cattiva pratica delle istituzioni dell’Unione europea, che ignora il principio di sussidiarietà e cerca di privare i diritti degli Stati membri, diritti mai conferiti all’Unione europea, mediante estensione furtiva dei poteri senza modificare i trattati dell’Unione europea”.
“Il primato del diritto dell’Unione può prevalere solo nei settori di competenza dell’Unione europea, il cui quadro è stabilito nei trattati dell’Unione europea, si legge.
La risoluzione afferma inoltre che le istituzioni dell’Unione europea hanno il dovere di rispettare le identità nazionali degli Stati membri, che costituiscono parte integrante del loro ordine politico e costituzionale fondamentale”.
“Oltre alle istituzioni dell’Unione europea, gli organi di contrasto degli Stati membri, in particolare le corti costituzionali e i tribunali, hanno il diritto di esaminare la portata e i limiti delle competenze dell’Unione europea,” aggiunge.
Il governo invita le istituzioni dell’UE a rispettare i limiti della sovranità degli Stati membri nelle loro operazioni, confermate nella risoluzione.

