Carta italiana: L’Ungheria potrebbe porre il veto al nuovo leader della NATO con un alleato sorprendente

Sembra che gli ungheresi porranno il veto al prossimo segretario generale della NATO. E così facendo, possono fare affidamento su un vecchio amico dell’Europa centrale. Almeno, questo è ciò che suggerisce il quotidiano italiano Corriere della Sera sulla base di fonti anonime.

Le informazioni del notiziario italiano sono state riassunte da indice.hu. La vittima del veto congiunto dovrebbe essere Ursula von der Leyen, la presidente in carica della Commissione europea Sulla base del documento italiano, Jens Stoltenberg, il segretario generale ad interim lascerà l’incarico quest’anno Il suo mandato è iniziato nel 2014, ma non vorrebbe prolungarlo, quindi il suo incarico terminerà il 30 settembre Il segretario generale della NATO varia tra gli Stati membri, ma il capo militare è sempre americano.

Non c’è un’elezione ufficiale per il segretario generale I 30 membri dell’alleanza nominano il suo prossimo leader all’unanimità a porte chiuse Gli americani di solito non hanno un candidato (poiché presiedono sempre il ramo militare e la NATO è un’alleanza militare), ma tradizionalmente hanno un’influenza significativa sul processo poiché è importante per Washington chi sarà il prossimo segretario generale.

veto della NATO anche da Londra

Sulla base di fonti britanniche, il Regno Unito porrà il veto alla Von der Leyen ragionando con i suoi limitati successi come capo delle forze armate tedesche, Londra non sarà però l’unica ad alzare la mano per porre il veto al presidente della CE.

Il quotidiano italiano ha scritto che Ungheria e Polonia si sarebbero entrambe affrettate ad opporsi al suo incarico in quanto non potevano perdonare Von der Leyen per i dibattiti e le lotte sui diversi stanziamenti dell’UE Nel frattempo Frédéric Baldan, un lobbista belga accreditato presso le istituzioni dell’UE, ha intentato una causa contro Von der Leyen riguardante lo scandalo Pfizer, Di conseguenza, l’immunità del politico di origine belga potrebbe essere sospesa presto.

Sulla base del sospetto, Von der Leyen ha firmato un accordo da 35 milioni di euro con l’azienda per 1,8 miliardi di vaccini COVID. Tuttavia, sembra che le trattative non siano state troppo trasparenti. Il capo della CE sottolinea regolarmente l’importanza della trasparenza riguardo, ad esempio, alle questioni riguardanti l’Ungheria. Tuttavia, sembra che fosse d’accordo sui dettagli con Albert Bourla, amministratore delegato di Pfizer, in messaggi di testo privati.

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