Come ha fatto il 1972 a diventare l’anno più lungo della storia moderna?

A metà del XX secolo, gli scienziati sapevano già con precisione che la rotazione della Terra stava gradualmente rallentando. Nel 1972, questa conoscenza si è tradotta in un fatto straordinario: è diventato l’anno più lungo degli ultimi due millenni, grazie al primo utilizzo in assoluto di secondi bisestili per mantenere gli orologi atomici in sincronia con il ritmo del pianeta.

Anche se potremmo essere portati a pensare che, a parte gli anni bisestili ogni quattro anni, un anno dura sempre la stessa quantità di tempo, la realtà è molto meno ordinata. La rotazione della Terra è tutt’altro che uniforme e i nostri orologi cercano solo di tenere il passo. Tuttavia, c’è stato un anno in cui questa discrepanza è diventata particolarmente pronunciata, facendo guadagnare al 1972 la distinzione di anno più lungo della storia moderna, secondo IFLScience.

Un anno di eventi importanti

Il 1972 non è stato privo di eventi storici. Negli Stati Uniti, l’amministrazione del Presidente Richard Nixon sembrò crollare sotto il peso dello scandalo Watergate; l’Irlanda del Nord fu scossa dai famigerati eventi della “Domenica di sangue”; e nei cinema, il Padrino fu presentato in anteprima, inaugurando una nuova era nella cinematografia.

Quello stesso anno segnò anche l’ultima volta che gli esseri umani camminarono sulla Luna: Eugene Cernan, comandante dell’Apollo 17, fece gli ultimi passi umani sulla superficie lunare nel dicembre 1972.

Tuttavia, non fu la densità di questi eventi a rendere il 1972 l’anno più lungo degli ultimi due millenni. La rotazione della Terra aveva rallentato leggermente, creando una piccola ma significativa discrepanza tra il tempo misurato dall’uomo – il tempo atomico – e la rotazione del pianeta, che doveva essere corretta.

La nascita del secondo bisestile

A metà del 20° secolo, gli scienziati avevano da tempo riconosciuto che la rotazione della Terra non era perfettamente uniforme. Gli orologi atomici, che misurano il tempo in base alle vibrazioni degli atomi di cesio, potevano rimanere precisi per milioni di anni, ma non si poteva dire lo stesso per la Terra. Gli oceani, l’atmosfera, gli strati di ghiaccio e l’attività tettonica influenzano la sua rotazione.

Inizialmente, questa differenza sembrava trascurabile, ma negli anni ’60 non poteva più essere ignorata. Il divario tra il tempo atomico e il tempo astronomico, pur essendo ancora piccolo, minacciava i sistemi che si basavano su un preciso cronometraggio: la navigazione, la comunicazione internazionale e persino le transazioni finanziarie.

La soluzione era chiara: di tanto in tanto, bisognava aggiungere un secondo in più al Tempo Universale Coordinato (UTC) per mantenere i due sistemi allineati. Così è nato il concetto di “secondo bisestile”.

Time clock
Foto: pixabay.com

L’anno più lungo di sempre?

Nel giugno 1972, la comunità scientifica mondiale ha applicato questa soluzione nella pratica per la prima volta. Un secondo fu aggiunto all’ora mondiale il 30 giugno e un altro il 31 dicembre. In questo modo il 1972 è stato l’unico anno della storia a guadagnare due secondi bisestili separati.

Negli ultimi 50 anni, circa trenta secondi bisestili sono stati aggiunti all’UTC, ma mai più due in un solo anno: ciò significa che il 1972 mantiene ancora il suo status unico.

Tuttavia, il titolo di anno più lungo di sempre risale a tempi più remoti: 46 a.C., quando Giulio Cesare, seguendo un consiglio astronomico, estese l’anno a 445 giorni per riallineare il calendario romano con l’anno solare.

Cosa succede se la rotazione della Terra accelera?

Recenti osservazioni suggeriscono che negli ultimi cinque anni, la rotazione terrestre ha subito una notevole accelerazione. Questo potrebbe significare che in futuro potrebbe essere necessario un “secondo intercalare negativo”, eliminando di fatto un secondo dal tempo anziché aggiungerne uno.

I ricercatori avvertono, tuttavia, che le conseguenze di un tale passo sono imprevedibili. Anche l’aggiunta di secondi bisestili è spesso complessa e macchinosa, e questo rappresenterebbe un intervento senza precedenti.

Judah Levine del National Institute of Standards and Technology (NIST) degli Stati Uniti stima che nel prossimo decennio, c’è solo il 30% di possibilità che sia necessario rimuovere un secondo dal tempo mondiale.

Egli sottolinea soprattutto che, a lungo termine, il riscaldamento globale – con lo scioglimento delle calotte polari e l’innalzamento del livello del mare – rallenterà la rotazione della Terra, finendo per contrastare l’attuale accelerazione. Pertanto, l’attuale aumento della velocità di rotazione è probabilmente solo un fenomeno temporaneo.

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