Cremlino usa l’aiuto del governo per diffondere la propaganda di guerra russa in Ungheria?

Con l’aiuto del governo ungherese, il Cremlino sta cercando di far credere alle notizie false sulla guerra russo-ucraina.
Secondo il Telex, le piattaforme sociali, in particolare Facebook, svolgono un ruolo importante in questo senso Uno degli obiettivi della leadership russa al momento è quello di far credere che la Russia non è solo la colpa della guerra in Ucraina Questo, ovviamente, semplicemente non è vero:
La Russia ha attaccato unilateralmente il suo vicino perché l’obiettivo dichiarato di Vladimir Putin era quello di resuscitare l’ex impero sovietico, mentre l’Ucraina vedeva il suo futuro nell’Unione Europea e nella NATO
come possiamo leggere su Political Capital, quello di un istituto di ricerca sito web.
L’istituto di ricerca ha radunato fatti ed esempi che chiariscono che la campagna di disinformazione russa ha raggiunto proporzioni brutali nello spazio online ungherese.
Campagna disinformazione
Alcune delle più grandi bugie e sorprendenti che si diffondono rapidamente sui social media sono le seguenti:
- Il Presidente ucraino di origine ebraica, Volodymyr Zelenskyy, è, infatti, un nazista.
- Dopo Maidan, in Ucraina ebbe luogo il genocidio.
- L’Ucraina vuole armi nucleari.
Gli scritti di verifica dei fatti di Telex mostrano che, sebbene non sia facile per le minoranze nell’Ucraina orientale, non è in corso alcun genocidio, né l’Ucraina potrebbe avere armi nucleari anche se le volesse.
Quindi, la campagna di disinformazione russa mira a fuorviare e a far sembrare la Russia una vittima e a giustificare il lancio di una guerra contro un paese indipendente, una guerra che ha causato la morte di civili.
L’aiuto del governo ungherese
I media affiliati al governo stanno aiutando notevolmente questa campagna: ad esempio, Balázs Bende, caporedattore della politica estera dei media pubblici, ha detto a M1 che tre quarti della popolazione russa sostiene la guerra di Vladimir Putin.
Come possiamo leggere in Telex articolo, il sostegno del 75% in Russia alla guerra di Putin è rivendicato dai media pubblici sulla base di un sondaggio condotto alcuni mesi fa”, ma non c’è riferimento, nessuna fonte e nessuno sa chi ce l’ha fatta.
Il Capitale Politico sottolinea inoltre che è un dato di fatto che esiste un resoconto reale e obiettivo nei media governativi. Inoltre, lo sfatare i controfattuali filo-russi e la disinformazione è lasciato agli “esperts” che sono popolari tra il pubblico di Fidesz. Tali persone sono Georg Spöttle e Zoltán Lomnici Jr.
La misura in cui convergono la narrazione dei troll russi, del popolo filo-russo e del governo è meglio illustrata dal fatto che uno dei profili di commentatori esaminati dall’istituto di ricerca ha aggiunto alla narrazione che Péter Márky-Zay e l’opposizione avrebbero inviato soldati in Ucraina.
Questa è una bugia schietta, ma Fidesz la sta ripetendo su ogni piattaforma possibile, ed è piuttosto interessante che il probabile pseudo-profilo stia difendendo sia il punto di vista russo che quello di Fidesz.

