Croati a limitare i diritti delle minoranze riguardo alla lingua compromettono i diritti degli ungheresi

I croati terranno un referendum per aumentare il tasso minimo di minoranze etniche nelle città croate richiesto per l’uso ufficiale delle loro lingue dall’attuale 30% al 50. L’iniziativa si rivolge principalmente ai serbi di Vukovar e ai segnali bilingui nella città, ma l’ambasciatore ungherese dice che avrà un impatto negativo anche sugli ungheresi che vivono in Croazia.

Attualmente, una particolare minoranza etnica deve costituire il 30% di una città per poter esercitare i propri diritti per l’uso ufficiale della propria lingua, ma il referendum mira ad aumentare questo tasso al 50%. Gábor Ivan, ambasciatore ungherese in Croazia, ha dichiarato alla televisione nazionale croata che questa misura significherebbe uno sviluppo negativo rispetto alla situazione attuale ed è anche in contraddizione con gli impegni internazionali della Croazia.

Gábor Ivan dice che sarebbe difficile accettare, ad esempio, che alla popolazione del distretto di Hercegszőll thes (Knezevi Vinogradi), dove il tasso di ungheresi supera il 30%, non sarebbe più consentito usare la propria lingua come fa adesso. L’ambasciatore ha ricordato che le normative ungheresi consentono alle minoranze etniche che vivono nel territorio dell’Ungheria di esercitare il proprio diritto di usare la propria lingua nelle città dove il tasso di tali minoranze raggiunge l’10%. Ci sono oltre 50 insediamenti con segnali bilingui ungheresi e croati, ha sottolineato Gábor Ivan.

Il referendum sull’uso della lingua è stato avviato da un’organizzazione che è stata costituita per proteggere i diritti dei croati di Vukovar e che si fa avanti contro la minoranza serba Il loro obiettivo con questo referendum è quello di impedire che a Vukovar, nella Croazia orientale, vengano allestiti segnali bilingui con lettere cirilliche e latine Le proteste contro i segnali bilingui sono iniziate in estate a Vukovar, i segnali sono stati rimossi più volte I manifestanti dicevano che i segnali cirillici ricordavano loro la demolizione durante le guerre slave meridionali (1991-1995) Tuttavia, l’attuale costituzione consente il posizionamento di tali segnali poiché il tasso della minoranza serba a Vukovar supera il 33%.

Altri diplomatici hanno avvertito alla TV croata che se il referendum verrà approvato, non solo limiterà i diritti della minoranza serba, poiché il nuovo regolamento riguarderebbe anche altre minoranze, comprese le comunità ungherese, ceca e slovacca che vivono in Croazia Citando diplomatici, il quotidiano croato Vecernji List ha scritto che non solo la Croazia violerebbe i diritti delle minoranze ma ignorerebbe anche la Carta europea delle lingue regionali o minoritarie.

Scritto da David Harper

in base alla mandiner.hu 

Foto: alfahir.hu

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