Discovery Channel presenta la ricerca scientifica ungherese

Discovery Channel, il canale televisivo internazionale di factual, porta gli spettatori nel mondo delle auto a guida autonoma e dei droni autonomi in una delle sue popolari serie, Made In con Csaba Gyetván.

Nell’ultimo episodio, il programma visita il Laboratorio di Sistemi e Controllo (SCL) dell’Istituto di Informatica e Controllo HUN-REN(SZTAKI).

La ricerca ungherese su Discovery Channel

In onda il 28 dicembre alle 19.00, l’episodio presenta droni per la consegna di pacchi completamente autonomi che operano senza alcun controllo centrale, ed esplora anche se Csaba Gyetván può sconfiggere un modello di auto il cui algoritmo di controllo è stato sottoposto a 3.000 ore di apprendimento.

La puntata presenta un sistema sviluppato dal laboratorio che è in grado di pianificare in anticipo i voli autonomi dei droni e di rispondere alle situazioni impreviste in tempo reale. Il drone raccoglie autonomamente un pacco da un veicolo in movimento e poi lo consegna con precisione centimetrica a un altro veicolo anch’esso in movimento.

Primi al mondo

Per svolgere questo compito, al sistema vengono fornite solo le posizioni di partenza e di arrivo dei veicoli; tutti gli altri calcoli e le decisioni di controllo sono gestiti da algoritmi sviluppati da SZTAKI SCL.

Attualmente, questa complessa operazione può essere eseguita in modo completamente autonomo e senza intervento umano solo dagli esperti del laboratorio ungherese, il che la rende unica al mondo.

Gli spettatori vedranno anche come lo stesso sistema può gestire simultaneamente il volo di fino a venti droni, alcuni dei quali virtuali. Invece di affidarsi alle istruzioni di un controllore centrale, i droni pianificano e ottimizzano i loro percorsi utilizzando i dati di traiettoria degli altri.

Non solo sono consapevoli della posizione degli ostacoli in un dato momento, ma sono anche in grado di prevedere come questi ostacoli potrebbero muoversi in futuro. In base a queste previsioni, i droni regolano i loro percorsi, mantenendo sempre le distanze di sicurezza.

La ricerca può aiutare a trovare soluzioni ai problemi della vita reale

Il laboratorio ospita anche lo sviluppo e la sperimentazione di algoritmi di controllo basati sull’intelligenza artificiale che consentono ai veicoli autonomi di prevedere, reagire e imparare meglio in ambienti stradali complessi. I ricercatori simulano e modellano scenari che sarebbero troppo pericolosi o addirittura impossibili da testare in condizioni reali.

I modelli che sono già stati convalidati in teoria e attraverso simulazioni al computer vengono poi testati utilizzando tecnologie di realtà virtuale (VR), realtà aumentata (AR) e realtà mista (MR).

Gli ingegneri possono creare pericoli virtuali come un bambino che entra in strada da dietro un autobus parcheggiato, un ciclista che fa una manovra improvvisa o condizioni meteorologiche imprevedibili, tutti elementi che interagiscono con i veicoli reali.

Questi elementi digitali si comportano come i pericoli del mondo reale, consentendo di esaminare le reazioni dei sistemi autonomi in modo sicuro, ripetibile ed economico. La serie Discovery mostra come i test si svolgano prima in laboratorio, utilizzando versioni in scala ridotta di auto reali, per poi passare a veicoli di dimensioni reali su una pista di prova.

Guardi l’episodio a fine dicembre

Nella puntata del 28 dicembre, Csaba Gyetván affronta anche un modello di auto controllato non da un algoritmo pre-programmato, ma dall’apprendimento per rinforzo. L’auto – o meglio, il suo algoritmo – si è effettivamente addestrata da sola, avendo trascorso circa 3.000 ore di guida in un simulatore.

L’apprendimento per rinforzo funziona in modo simile all’addestramento: l’algoritmo ha ricevuto “premi” virtuali per una guida efficiente e sicura, e “penalità” quando ha commesso errori. La domanda rimane: sarà l’uomo o la macchina a uscire vittoriosa dalla gara?

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