Dopo il fiasco contro gli irlandesi, Marco Rossi vuole andarsene: notizie trapelate sulla probabile decisione

Due settimane fa, di domenica, è stata finalmente confermata la notizia: ci vorranno almeno 44 anni prima che la Nazionale di calcio ungherese si presenti di nuovo a una Coppa del Mondo. Molti hanno incolpato Marco Rossi, l’allenatore della nazionale, per l’imbarazzante sconfitta in casa contro l’Irlanda, anche se poi ci sono stati membri della MLSZ che hanno parlato con più cautela della dolorosa sconfitta. Il destino di Rossi sarà deciso durante la riunione del consiglio di amministrazione di oggi, dopo che i media avevano suggerito che avesse presentato le sue dimissioni. Tuttavia, secondo le fonti di Blikk, la decisione è già stata presa.

Non hanno potuto nemmeno parlare dopo la sconfitta

Due settimane prima, la squadra ungherese ha giocato contro l’Irlanda in una partita che, dopo la vittoria miracolosa sul Portogallo, avrebbe potuto consentire la qualificazione diretta alla Coppa del Mondo 2026 in Nord America. In realtà si trattava di uno spareggio, ma nessuno si aspettava che, dopo essere passati in vantaggio, gli irlandesi non solo avrebbero pareggiato, ma avrebbero anche segnato la vittoria al 96° minuto, affossando definitivamente le speranze dell’Ungheria di partecipare alla Coppa del Mondo.

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Sebbene i tifosi abbiano applaudito lo sforzo della squadra nazionale in campo, Szoboszlai è stato a malapena in grado di parlare con i media, e Sándor Csányi, CEO di OTP e presidente di MLSZ, ha parlato in lacrime davanti alle telecamere. Gábor Török, membro del consiglio di amministrazione della MLSZ e analista politico, ha difeso l’allenatore in quel momento. Ha detto che i risultati ottenuti da Rossi sono immensi e che in questa stagione la squadra nazionale ha ottenuto risultati di gran lunga superiori al livello generale del campionato ungherese. Questo è stato confermato anche da un’analisi dettagliata di G7.

Orbán dice che le critiche sono giustificate

Török ha detto: “La squadra di Rossi, nonostante tutti i suoi difetti, non era la norma ma l’eccezione”. Ha anche accennato al fatto che il calcio ungherese non è affatto vicino a quello che dovrebbe essere nel coltivare e gestire i talenti, nonostante le enormi quantità di denaro pubblico e l’intensa attenzione politica. Anche il Primo Ministro Viktor Orbán ha fatto riferimento a questo aspetto in un’intervista, dicendo che non è positivo che i media sportivi non siano critici come dovrebbero.

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Il destino di Rossi potrebbe essere deciso oggi, ma dipende soprattutto da lui

Secondo la pagina Facebook di Gólline, sebbene non ci siano state critiche dirette da parte di politici o dirigenti sportivi, Marco Rossi ha presentato le sue dimissioni, cosa a cui anche Török ha accennato in un post in cui ha suggerito che l’allenatore italiano potrebbe lasciare volontariamente. La pagina riporta che la MLSZ non ha accettato le dimissioni dell’allenatore 61enne, il cui contratto dura fino al 2030. Il motivo è che lo considerano fondamentale per il futuro della squadra nazionale.

La Federazione terrà una riunione generale trimestrale questo pomeriggio, dove Blikk afferma che il futuro di Rossi sarà discusso insieme alla relazione sulla campagna di qualificazione alla Coppa del Mondo. Le fonti di Blikk legate alla MLSZ affermano che la posizione di Rossi non è a rischio, e non ci sono piani da parte della squadra ungherese per nominare un nuovo allenatore. Naturalmente, può ancora scegliere di andarsene se lo desidera.

È responsabile?

Dopo la sconfitta contro l’Irlanda, Rossi ha ammesso che la responsabilità era sua perché non aveva sottolineato abbastanza ai giocatori che la vittoria nel primo tempo non metteva al sicuro la partita.

Simone Rossi, il figlio dell’allenatore che lavora con la squadra nazionale, ha detto che dopo il Campionato Europeo dello scorso anno, Rossi aveva anche preso in considerazione l’idea di dimettersi, ma alla fine non l’ha fatto. L’Ungheria ha lasciato gli Euro 2024 nella fase a gironi, avendo battuto solo la Scozia e perso con Svizzera e Germania.

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