Due soldati ungheresi hanno perso le gambe dopo l’attacco al Kosovo

Invece di uno, due gambe dei soldati ungheresi della KFOR sono state amputate a seguito di un attacco in Kosovo, secondo HVG, un errore medico potrebbe aver portato al drastico intervento.
Secondo il hvg.hu, l’ungherese militare riconosciuta ufficialmente un’amputazione a seguito di un attacco contro l’unità ungherese della KFOR in Kosovo a maggio. QUI è il nostro articolo su quello che è successo Sia la leadership della KFOR che il Ministero ungherese della Difesa rimase in silenzio sull’attacco e sulle sue conseguenze Questo probabilmente perché i tristi eventi mettono in ombra il buon rapporto serbo-ungherese di cui il governo Orbán si vanta sempre. Sappiamo però che i nazionalisti serbi hanno commesso un violento attacco contro i soldati ungheresi nella piccola città di Zvecan.
L’antecedente dell’attacco fu una protesta serba contro il neoeletto sindaco albanese della cittadina, i serbi usarono però non solo plastica o vetro ma anche esplosivi e armi fatti in casa, di conseguenza i soldati italiani e ungheresi riportarono gravi ferite Ecco un video che mostra la situazione bellica:
Filmati drammatici dalle strade di Zvecan di @evropaelire. La polizia del Kosovo conferma che cinque persone sono state arrestate, mentre almeno 41 @NATO_KFOR i soldati rimasero feriti, la maggior parte dei quali truppe italiane e ungheresi. pic.twitter.com/GIM31Ue51y
(Marja Ristić @Marien__R) 29 maggio 2023
Il ministero della Difesa ungherese ha rilasciato una sola dichiarazione e ha riconosciuto una sola amputazione. Tuttavia, l’HVG ha informazioni su due soldati le cui gambe hanno dovuto essere amputate a causa del violento attacco. Inoltre, secondo la fonte dell’HVG, uno degli interventi drastici avrebbe potuto essere impedito a condizione che fosse necessario un intervento medico tempestivo e professionale.
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Ministero tace sui soldati gravemente feriti
Nell’attacco rimasero feriti ventisette soldati ungheresi, 7 di essi riportarono gravi ferite, Un’équipe medica ungherese si precipitò in Kosovo poco dopo il sanguinoso combattimento e portò a casa 12 soldati per ulteriori cure, il 7 luglio due soldati furono tenuti nell’ospedale militare di Budapest in gravi condizioni, il ministero non fornì però informazioni sul loro stato o sulle amputazioni, né fece o pubblicò un’inchiesta interna sull’errore medico, l’unità ungherese della KFOR tornò a casa il 30 agosto, e ogni membro ricevette il NATO Medaglia Balcani.

