Folla enorme e un’atmosfera elettorale senza precedenti: Come Fidesz e il Partito Tisza hanno commemorato il 23 ottobre a Budapest

Oltre al suo significato storico, quest’anno la festa nazionale del 23 ottobre a Budapest è stata segnata da importanti manifestazioni politiche e da raduni paralleli delle forze di governo e di opposizione. Al mattino, Fidesz ha tenuto la sua tradizionale Marcia della Pace, mentre nel pomeriggio la Marcia Nazionale del Partito Tisza ha riempito le strade. Entrambi i partiti hanno commemorato gli eroi della rivoluzione del 1956 – ognuno a modo suo – promuovendo al contempo i loro messaggi politici.

Marcia della Pace, stile Fidesz: Pace, Bruxelles e jet da combattimento

La Marcia della Pace di quest’anno è stata nuovamente guidata dal commentatore filogovernativo Zsolt Bayer. La marcia è partita da Piazza Elvis Presley e ben presto il Ponte Margit si è riempito di partecipanti. Una volta raggiunta Piazza Kossuth, la folla ha assistito ad un impressionante saluto militare, quando tre jet da combattimento Gripen hanno sorvolato due volte la piazza.

Il programma commemorativo è stato aperto dal personaggio televisivo Philip Rákay, mentre dietro il palco si trovavano i principali influencer di Fidesz. Nel suo discorso, il Primo Ministro Viktor Orbán ha invocato la pace e ha criticato Bruxelles, sottolineando l’importanza del dialogo “anche con gli ungheresi ingannati”, secondo Telex.

Marcia nazionale del Partito Tisza: Rivoluzione, elezioni, cambiamento

Alle due e mezza del pomeriggio, mentre il discorso di Viktor Orbán era ancora in corso, Péter Magyar ha guidato la Marcia Nazionale del Partito Tisza. Nonostante la pioggia, la folla ha marciato da Piazza degli Eroi a Piazza Deák, riempiendo Viale Andrássy.

Durante il suo discorso di un’ora, Magyar ha espresso fiducia nelle prospettive elettorali del suo partito:

“Il Partito Tisza vincerà queste elezioni – non di poco, ma di molto!”.

Il suo discorso ha sottolineato i valori nazionali condivisi, un’Ungheria umana e un legame con lo spirito della rivoluzione del 1956. Magyar ha anche delineato promesse specifiche: ridurre le tasse, aumentare le pensioni, ripristinare l’indipendenza dei media pubblici, riaffermare l’appartenenza dell’Ungheria all’UE e alla NATO, introdurre una tassa sulla ricchezza dei miliardari, aprire i fascicoli degli agenti dell’era comunista, promulgare una legge di riconciliazione nazionale e istituire un Ufficio nazionale per il recupero dei beni.

Ha anche annunciato il lancio di un nuovo tour nazionale il 5 novembre, intitolato “Road to Victory!”.

L’eredità del 1956: Unità o divisione?

Entrambi gli eventi hanno reso omaggio agli eroi e agli ideali della rivoluzione del 1956. Il messaggio chiave del Tisza Party è stato una chiamata all’azione: la libertà inizia dove finisce la paura. Péter Magyar ha detto alla folla:

“Non siamo spettatori, ma protagonisti e artefici del cambiamento. (…) Oggi non siamo sostenitori di Fidesz o di Tisza: siamo ungheresi”.

Alla Marcia della Pace, gli oratori affiliati a Fidesz hanno ricordato ai partecipanti l’importanza della pace. Nonostante le divisioni politiche, entrambe le parti hanno invocato temi comuni: l’unità nazionale, la libertà e il diritto del popolo ungherese di prendere decisioni indipendenti.

Altri partiti e commemorazione

Il Movimento Mi Hazánk ha tenuto la propria cerimonia a Corvin köz, dove il leader del partito László Toroczkai ha parlato contro l’oppressione e la globalizzazione. L’evento si è concluso con l’esecuzione di Szózat e dell’Inno Szekler. Il deputato indipendente Ákos Hadházy ha reso omaggio a Hatvanpuszta, mentre la politica della Coalizione Democratica Klára Dobrev ha commemorato gli eroi del 1956 nella casa di Imre Nagy.

Immagine in primo piano: Facebook/Péter Magyar

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