Gabinetto Orbán: anche gli italiani vedono la migrazione come una questione decisiva per le elezioni del Parlamento europeo

Gli italiani, analogamente agli ungheresi, considerano la migrazione la questione decisiva delle prossime elezioni del Parlamento europeo, ha detto Zoltán Kovács, capo delle comunicazioni del governo, dopo aver partecipato martedì a una tavola rotonda sull’Ungheria a Roma.

La maggioranza dei Italiani considera la risolutezza degli ungheresi come un esempio da seguire, ha affermato il segretario di Stato per le comunicazioni e le relazioni internazionali. Gli elettori ungheresi hanno contribuito allo sviluppo di questa immagine dando il sostegno della maggioranza dei due terzi in tre elezioni consecutive Ungheria‘governo di centro-destra “che rappresenta in modo chiaro e risoluto i principi che gli elettori ungheresi gli hanno affidato con”, ha aggiunto.

Lo ha dimostrato un sondaggio preparato dall’istituto italiano di opinione pubblica Piepoli e presentato alla tavola rotonda presso l’ambasciata ungherese

la maggioranza degli italiani apprezzava molto la risolutezza degli ungheresi.

Kovács ha affermato che anche la posizione anti-migrazione del governo ungherese ha contribuito allo sviluppo dell’immagine Una panoramica dei paesi europei mostra chiaramente che la politica migratoria del governo ungherese è la più coerente, ha aggiunto.

“Il governo ungherese crede nella cooperazione efficace degli stati nazionali e non in uno stato unito d’Europa che trascura i desideri degli elettori degli stati nazionali, ha detto” Kovács.

Durante la tavola rotonda si è discusso anche della performance economica dell’Ungheria, ha affermato.

“Il governo ungherese segue una politica pragmatica anche in questo campo, offrendo sostegno familiare, perseguendo una strategia nazionale e riducendo il debito pubblico, ha aggiunto”.

Commentando i possibili futuri alleati dopo le elezioni del Parlamento europeo del 26 maggio, ha affermato che l’approccio dei Fidesz-Democratici cristiani [al potere] è chiaro: finché c’è speranza che il Partito popolare europeo possa essere mantenuto sulla strada giusta… crediamo ha senso restare nel PPE e cooperare.”

Alla tavola rotonda hanno partecipato anche il senatore della Lega Nord Armando Siri, i senatori di Forza Italia Enrico Aimi e Adolfo Urso, il vicedirettore dell’Istituto Piepoli Livio Gigliuto, il responsabile degli affari esteri della Fondazione Századvég Csaba Faragó e altri politici, giornalisti, storici ed esperti italiani.

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