Gli affascinanti dettagli dell’inno nazionale ungherese

L’inno nazionale ungherese, un poema immortale di Ferenc Kölcsey, fu scritto sullo sfondo desolato del 1823, un anno di grandi difficoltà per l’Ungheria Quando fu cantata per la prima volta la poesia di Kölcsey, perché viene definita la nostra preghiera nazionale e quali circostanze portarono alla sua creazione?
Svelare le origini
Lo storico della letteratura Mihály Takaró ha assistito Tudás.hu nel compilare alcuni fatti meno noti sull’Inno Cominciamo dall’inizio Sotto il controllo dei decreti di Vienna, la nazione si trovò in uno stato disastroso La Dieta non era stata convocata, esacerbando le sfide affrontate dall’Ungheria durante questo periodo stava attraversando un periodo senza speranza, e la poesia di Kölcsey cattura questo stato d’animo deprimente.
Perché si chiama la nostra preghiera nazionale?
Le toccanti parole dell’inno, scritte 201 anni fa, riflettono un appello alla misericordia a nome del popolo ungherese Kölcsey, agendo come intercessore poetico, confessa i peccati della nazione e implora la compassione di Dio La sua natura di intercessione è ciò che la designa come nostra preghiera nazionale È una solenne invocazione che risuona con lo spirito collettivo del popolo ungherese È interessante notare che, pur non essendo un poema allegro per natura, non è così autoironico e pessimista come molti lettori moderni sembrano pensare.
Prendiamo l’ultimo verso, per esempio “Pity, O Lord, gli ungheresi/Che sono sballottati da onde di pericolo” (s“ánd meg Isten a magyart, kit vészek hányának, nyújts feléjeédő kart tengerén kínjának”) Qui la parola (pity” è spesso fraintesa, poiché “” è ormai un aggettivo negativo.
Mihály Takaró sottolinea, aggiungendo che ai tempi di Kölcsey non era affatto così, le persone associavano la parola “pity” a un significato completamente diverso e positivo.
L’ispirazione poetica e le radici letterarie
Mihály Takaró fa luce sulle radici letterarie dell’inno Il poema trae ispirazione dai versi 14-23 del primo canto delle “ di ZrínyiSzigeti veszedelem“, sottolineando come Dio osserva l’Ungheria allontanarsi nonostante la bella patria conferita. Kölcsey traduce abilmente questa narrazione, incorporando elementi del lamento medievale e dell’immaginario classico di Tacito, creando un’opera d’arte ricca di sfumature.
Accompagnamento musicale e riconoscimento pubblico
Sebbene fosse pronto per la pubblicazione nel 1823, l’inno dovette attendere quasi nove anni prima che il giornale Aurora lo pubblicasse finalmente nel 1832, da quel momento, la sua traiettoria decollò, divenne un punto fermo nelle riunioni sociali e scatenò un concorso per un accompagnamento musicale Nel 1844, Ferenc Erkel, un celebre compositore dell’era della riforma, vinse il concorso per comporre musica per l’inno L’inno ottenne il riconoscimento pubblico e divenne un simbolo dell’identità nazionale Fu rappresentato per la prima volta al Teatro Nazionale di Pest e fece il suo debutto pubblico all’aperto a Óbudai Hajógyár nel 1844, segnando l’inaugurazione di un piroscafo intitolato a Széchenyi.

Significato politico, sfide e trionfi
Prima dell’inno di Kölcsey, l’Ungheria era priva di un inno nazionale unificato, varie confessioni religiose avevano i loro inni, e anche un inno imperiale era impopolare L’inno ottenne il riconoscimento costituzionale solo nel 1989, sottolineando la sua importanza come simbolo dell’identità nazionale L’inno affrontò sfide, tra cui l’essere bandito durante la dittatura comunista, con tentativi di sostituirlo con un inno in stile sovietico Eppure, artisti come Gyula Illyés e Zoltán Kodály resistettero, affermando il significato senza tempo dell’inno esistente.
Riconoscimento costituzionale
Infine, nel 1989, l’inno nazionale ungherese ricevette il riconoscimento costituzionale, sottolineando il suo ruolo centrale come simbolo nazionale. L’articolo 75 dell’emendamento costituzionale riconosceva formalmente la poesia di Ferenc Kölcsey, “L’Inno della Repubblica d’Ungheria,” con musica composta da Ferenc Erkel. Lo dichiarò inno nazionale ufficiale della Repubblica d’Ungheria.
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