Gli studenti di recitazione in sciopero chiedono le dimissioni del consiglio universitario

Gli studenti che bloccano l’Università di Teatro e Cinema di Budapest hanno chiesto le dimissioni del nuovo consiglio di curatori, un organismo che gestirà l’università dal 1° settembre.
Gli studenti, che hanno occupato l’edificio lunedì sera, hanno dichiarato in una conferenza stampa di aver respinto la recente legge che modifica la struttura in cui dovrebbe operare l’università, nonché i membri del consiglio dei curatori e quelli del consiglio di sorveglianza, e il modo in cui sono stati nominati”. Hanno affermato di aver respinto anche i nuovi atti dell’università adottati dal nuovo operatore e “any, ha nominato arbitrariamente una nuova leadership”.
Gli studenti hanno chiesto il ripristino dei poteri del senato universitario e che lo Stato continui a fornire finanziamenti.
Secondo la recente legislazione, l’università di recitazione è controllata dalla Theatre and Film Art Foundation, guidata da Attila Vidnyánszky, direttore del Teatro Nazionale.
Lunedì la leadership dell’università e l’intero Senato hanno rassegnato le dimissioni per protestare contro i cambiamenti.
Consiglio universitario drammatico: le dimissioni del Senato “irresponsabili”
Il nuovo consiglio dei curatori dell’Università di Teatro e Cinema ha definito le dimissioni di lunedì dei leader e dei membri del Senato dell’università un’” inaccettabile e irresponsabile.
Martedì, in una dichiarazione, la Theatre and Film Foundation, che secondo la recente legislazione ha assunto la gestione dell’università il 1 settembre, ha affermato che i funzionari dimessi avevano “abbandonato i loro studenti e colleghi”.
“I dirigenti dell’università devono garantire l’inizio delle lezioni e la sicurezza degli edifici e delle infrastrutture,”
con particolare riguardo alla situazione del coronavirus, si legge nella nota. I leader dell’università devono continuare il loro lavoro e garantire che l’istituzione operi legalmente, ha aggiunto la fondazione.
Gli autori della dichiarazione hanno inoltre insistito sul fatto che l’autonomia dell’università non è stata influenzata dai recenti cambiamenti e hanno espresso la loro disponibilità a negoziare con insegnanti e studenti.
La fondazione è impegnata a rinnovare l’università vecchia di 155 anni, rendendo il suo lavoro migliore, più trasparente e più moderno”, si legge nel comunicato.

