Governo a Bruxelles: l’“Ungheria non soccomberebbe al ricatto politico”

La Corte europea, per volere del Parlamento europeo, sta accelerando una procedura relativa alla questione dello stato di diritto, ha affermato il ministro della Giustizia ungherese, Judit Varga, definendo “absurd” la decisione della Corte di impiegare solo pochi mesi per pronunciarsi su “una delle questioni giuridiche più importanti e complesse della storia dell’UE.
 
La Corte di giustizia dell’Unione europea ha accolto una richiesta del Parlamento europeo di esaminare il caso con una procedura accelerata, ha detto Varga venerdì su Facebook, sottolineando che la corte ha impiegato quasi tre anni per pronunciarsi su una semplice questione procedurale sollevata dall’Ungheria riguardo al Voto Sargentini, ma ci vorrebbero solo pochi mesi per esaminare un caso molto più complesso.
Varga ha attribuito questo ai politici della“sinistra-liberale a Bruxelles”
che si sono rifiutati di sopportare gli Stati membri che credono in un’Europa di stati nazionali sovrani e indipendenti che rifiutano la migrazione.
 
Lei insiste che la procedura in corso è una trattativa motivata politicamente e comporterebbe una perdita di fiducia nell’intera trattazione della cooperazione europea.
 

Il ministro ha detto che l’Ungheria non soccomberà al ricatto politico e che il governo continuerà a rappresentare gli interessi ungheresi a Bruxelles e alla corte lussemburghese.

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