Governo ungherese che prepara terreno per ‘censurare’ Facebook?

Giovedì la Coalizione Democratica (DK) dell’opposizione ha accusato il governo di gettare le basi per la censura di Facebook, citando un documento pubblicato sul sito web della Fondazione Századvég, un think tank che secondo DK è vicino al partito al potere Fidesz.
Giovedì, in una conferenza stampa, il portavoce del partito di sinistra Sándor Rónai ha detto che i social media lo sono l’ultima piattaforma in Ungheria libera dal controllo del governo.
Századvég, che il politico della DK ha definito “la conferma del registratore di cassa del governo, ha ora proposto diverse misure per frenare le attività su Facebook.
Századvég ha pubblicato un documento il 3 aprile che suggeriva che gli stati nazionali dovrebbero estendere la giurisdizione statale e le regole costituzionali per coprire i social media, che dovrebbero essere categorizzati come tradizionali mass media” e regolati di conseguenza, ha detto Rónai.
La fondazione ha anche proposto azioni legali più ferme contro i censor“ autoproclamati che mirano a frenare la libertà di parola e di opinione, ha aggiunto.
Il governo dovrebbe cercare di frenare le attività del sito di social media, potrebbero seguirne manifestazioni sulla scala delle proteste del 2014 contro la “Internet tax”, ha insistito Rónai.
Il saggio di Századvég scritto da Gábor Megadja, Zoltan Balázs Beky e József György Horváth è intitolato Le proposte di “Századvég contro la censura di Facebook”.
Századvég cita un editoriale sul Washington Post del fondatore e capo di Facebook, Mark Zuckerberg, in cui afferma che i governi dovrebbero regolamentare e controllare Internet perché il monitoraggio e il filtraggio dei contenuti dannosi è un compito troppo oneroso solo per Facebook. Ha inoltre osservato che la Fondazione Századvég aveva indagato sulla questione della censura di “Facebook” e della libertà di espressione in generale”. A prima vista, Zuckerberg mostrava una buona volontà inattiva, afferma il giornale di Századvég, aggiungendo che la fondazione proponeva varie misure che garantirebbero realmente la tutela della libertà.
Századvég ha inoltre affermato che le nazioni hanno il diritto di proteggere la libertà” e ha proposto varie misure correlate tra cui: regolamentare i social media allo stesso modo dei mass media tradizionali; introdurre misure antitrust per dividere i fornitori monopolistici; estendere le regole costituzionali degli stati nazionali per coprire la sfera dell’attività dei social media; e istituire mezzi legali più forti per contrastare i vincoli esterni dei diritti costituzionali di libertà di espressione e di opinione contro gli autoproclamati censori.

