Greenpeace rivela un inquinamento da metalli pesanti vicino al parco nazionale di Hortobágy

Greenpeace Ungheria ha dichiarato martedì di aver rilevato una contaminazione da metalli pesanti al di fuori del complesso di un impianto di smaltimento dei rifiuti vicino al Parco Nazionale di Hortobágy, nell’Ungheria orientale.

Greenpeace ha incaricato una società locale, Isotoptech, di effettuare test all’esterno della struttura in un canale che sfocia nel fiume Hortobágy, ha detto l’organizzazione a MTI.

I campioni prelevati il 17 febbraio hanno rivelato inquinanti di zinco e cromo contenuti nel fango galvanico in quantità superiori ai livelli consentiti, ha affermato Greenpeace in una nota.

Greenpeace ha affermato che è inaccettabile che l’impianto di stoccaggio velenoso per lo smaltimento dei rifiuti a Balmazújváros-Lászlóháza non sia stato demolito. Di conseguenza sostanze pericolose sono apparse nei canali adiacenti al fiume Hortobagy.

Ha invitato il ministro dell’Agricoltura ad avviare misure immediate per prevenire ulteriori contaminazioni e l’eliminazione della struttura.

Nel gennaio dello scorso anno, Marcel Szabó, il difensore civico per le generazioni future, ha effettuato un’ispezione in loco, rivelando diecimila barili, o duemila tonnellate, di derivati del cianuro e del cloruro e fango galvanico immagazzinati in modo improprio.

Zoltàn Illés, il ministro dello sviluppo rurale segretario di stato per la gestione dell’ambiente, all’epoca propose di stanziare 350 milioni di fiorini (1,1 milioni di euro) nel bilancio centrale per la bonifica.

Zsuzsanna Endredi Marjas, responsabile della liquidazione, ha dichiarato nello stesso mese che il processo era iniziato nell’agosto 2011. Ha affermato che nel primo anno sono stati spesi 90 milioni di fiorini per ripulire parzialmente la struttura di proprietà della Chase Corporation Kft. Ma la completa eliminazione costerebbe altri 100-150 milioni, cosa che non è avvenuta.

Hortobagy è il parco nazionale più grande dell’Ungheria e la più grande prateria seminaturale d’Europa, che copre 800 km quadrati.

Foto: Ern“Kutnyászky

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