Il ministero dell'Economia ungherese mantiene la proiezione di crescita per gli anni a venire
Il ministero dell’Economia ha affermato di aver mantenuto la proiezione dello scorso anno di una crescita del PIL del 4.1% nel 2017 e di un aumento del 4.3% nel 2018, in una dichiarazione sulle sue previsioni macroeconomiche e di bilancio per il 2017-2021.
Secondo le previsioni, il tasso di crescita dovrebbe rallentare al 3.8% nel 2019 e raggiungere il 3.6% nel 2021.
Le nuove previsioni di medio termine proiettano il deficit ESA per il 2017 all’1.9% del PIL, inferiore alla rispettiva proiezione originale del 2.4%. Si prevede che il rapporto deficit-Pil dell’ESA salirà al 2.4% nell’anno elettorale del 2018 prima di scendere gradualmente fino all’1.2% nel 2021.
Il ministero prevede che il rapporto debito/PIL dell’Ungheria scenderà ulteriormente, al 72.4% alla fine del 2017 dal 73.9% della fine del 2016, e al 71.2% alla fine del 2018. Il rapporto debito/PIL è quindi secondo le nuove previsioni, scenderà al di sotto del 70% e raggiungerà il 62% entro la fine del 2021.
L’indicatore ha raggiunto il picco del 79.9% nel 2011 e da allora è diminuito.
L’inflazione è prevista in media al 2.4% quest’anno, in aumento rispetto allo 0.4% del 2016, prima di salire al 2.7% l’anno prossimo e infine stabilizzarsi al 3%, l’obiettivo a medio termine della banca centrale.
"L'economia ungherese rimarrà su un percorso equilibrato e sostenibile nei prossimi anni e si espanderà in modo dinamico, in un contesto di bilancio stabile, debito pubblico in calo e elevata occupazione", ha affermato il ministero nella nota.
Gli investimenti sono uno dei principali motori della crescita di quest'anno, grazie al programma di sussidi per la casa, il graduale aumento nell’utilizzo dei fondi UE e l’espansione della capacità da parte delle grandi aziende, si legge nella nota, sottolineando l’effetto della riduzione dell’imposta sulle società al 9% da quest’anno legata all’accordo salariale di sei anni dello scorso anno.
La crescita è sostenuta anche dall’aumento dei consumi sulla scia dei rapidi aumenti salariali e dell’espansione occupazione. Dal lato della produzione, i servizi di mercato contribuiscono maggiormente alla crescita.
Il ministero ha attribuito la forte espansione del settore edile all'aumento dell'edilizia abitativa nonché allo sviluppo infrastrutturale cofinanziato dall'UE. L’accelerazione della crescita della produzione industriale riflette, tra le altre cose, le espansioni di capacità recentemente completate.
Fonte: MTI
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