I piccoli reattori nucleari modulari americani potrebbero presto alimentare le città ungheresi

Anche se sembra futuristico, i piccoli reattori nucleari modulari americani (SMR) potrebbero presto fornire energia a numerose città e aree industriali ungheresi – almeno, questa è l’intenzione alla base del nuovo accordo energetico americano-ungherese. Ma sarà pericoloso avere una piccola centrale nucleare vicino a ogni città ungherese?

Mentre i russi hanno ricevuto un contratto massiccio dal Governo ungherese per espandere la centrale nucleare di Paks (anche se il progetto procede lentamente), gli americani si stanno preparando ad entrare nel mercato ungherese con i loro piccoli reattori nucleari modulari. Questi funzionano secondo principi simili a quelli delle grandi centrali nucleari, ma sono facilmente scalabili e possono funzionare in luoghi in cui le centrali nucleari tradizionali non sono praticabili.

Secondo il Ministro degli Esteri Péter Szijjártó, questa tecnologia potrebbe presto fornire energia a città e zone industriali in tutto il Paese, anche se non è stata fornita una tempistica specifica.

Csárdi visit Paks Hungarian Atomic Energy Authority
Foto: FB/Csárdi

I piccoli reattori nucleari modulari potrebbero sostenere la domanda di energia nazionale

Il Governo ungherese ha fortemente criticato il regolamento REPowerEU dell’Unione Europea, che di fatto vieta l’importazione e l’utilizzo di gas naturale russo convogliato e liquefatto (LNG) a partire dal 1° gennaio 2028. Oltre a sostenere che la legislazione è stata adottata in circostanze dubbie, il Governo Orbán sostiene che la proposta minaccia la sicurezza energetica dell’Ungheria e mina il successo delle sue politiche di riduzione dei costi delle utility, insistendo sul fatto che solo la cooperazione con la Russia può diversificare le forniture e mantenere bassi i prezzi.

American small modular nuclear reactor
Foto: depositphotos.com

Oltre all’espansione dell’impianto nucleare di Paks con due nuovi blocchi di reattori – un progetto che sta subendo notevoli ritardi – il Governo mira ad installare reattori nucleari modulari americani di piccole dimensioni (SMR) in grado di alimentare singole città o aree industriali.

Quindi, cosa bisogna sapere su questi reattori?

  • La loro potenza di uscita è in genere di 300 MW o meno.
  • Sono unità autonome.
  • Sono più efficienti e convenienti.
  • Si possono installare più unità in un unico sito, consentendo una facile scalabilità.
  • Possono essere installate in aree remote o difficili da raggiungere.
  • Presentano standard di sicurezza migliorati.
  • Supportano le tecnologie digital twin, consentendo la modellazione virtuale delle operazioni del reattore.
American small modular nuclear reactor
Foto: depositphotos.com

Una storia di successo della cooperazione ungherese-americana

Secondo Péter Szijjártó, Ministro degli Affari Esteri e del Commercio, gli SMR potrebbero fornire energia economica, stabile e rispettosa dell’ambiente sia alle aree industriali che alle città. Un recente accordo con gli Stati Uniti riflette questa ambizione, in quanto la tecnologia è più avanzata.

Ha dichiarato:

“E spero che entro pochi anni, i reattori nucleari modulari di piccole dimensioni prodotti con la tecnologia americana contribuiranno a garantire che, oltre alle famiglie e ai nuclei familiari, anche le imprese e gli operatori economici in Ungheria possano godere dei costi energetici più bassi d’Europa – una chiave cruciale per la futura competitività dell’economia ungherese”.

Ha sottolineato l’importanza di compiere rapidi progressi sia nell’espansione dell’impianto di Paks che nell’introduzione dei reattori modulari di piccole dimensioni in Ungheria, il prima possibile.

“Al momento, vediamo che la tecnologia americana è la più avanzata in questo campo, quindi ha le migliori possibilità di essere implementata prima sotto forma di piccoli reattori modulari. Abbiamo già firmato un accordo in merito. Oggi stiamo chiarendo le condizioni per ulteriori passi”, ha concluso.

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