I rapporti austriaci collegano il genero di Orbán alla vendita della filiale russa di Raiffeisen

Il quotidiano austriaco Der Standard ha nuovamente riferito che l’uomo d’affari ungherese István Tiborcz, genero del Primo Ministro Viktor Orbán, potrebbe essere un concorrente chiave per acquisire una quota di maggioranza della filiale russa di Raiffeisen Bank International. Sebbene la banca sia alla ricerca di un acquirente dallo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina, le affermazioni rimangono non confermate e l’azienda di Tiborcz le nega fermamente.

Der Standard: Gruppo sostenuto da Tiborcz interessato a una quota del 60%.

Secondo Der Standard, un gruppo legato a Tiborcz starebbe cercando di acquistare il 60% del braccio russo di Raiffeisen, mentre la quota di minoranza rimanente rimarrebbe di proprietà del gruppo austriaco. Fonti senza nome citate dal giornale suggeriscono che alcuni stakeholder russi sosterrebbero un tale accordo. Tuttavia, qualsiasi vendita richiederebbe l’approvazione simultanea delle autorità russe e occidentali – un processo complesso e politicamente sensibile.

L’outlet austriaco sostiene inoltre che la potenziale transazione è stata sollevata durante il recente incontro di Orbán Viktor con Donald Trump negli Stati Uniti. Le loro fonti affermano che Orbán ha sollevato l’argomento e Trump ha risposto che “lo esamineranno”.

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Foto: Instagram/Ráhel Orbán

Telex: Raiffeisen riconosce l’esistenza di un compratore, ma non chi sia

L’outlet ungherese Telex, citando una propria fonte senza nome, riferisce che Raiffeisen considera internamente un fatto che un potenziale acquirente è in trattativa per una quota del 60%. Tuttavia, la fonte non ha confermato il coinvolgimento di Tiborcz.

Raiffeisen ha rifiutato di commentare qualsiasi potenziale acquirente, sottolineando che non ha ancora trovato un candidato approvato da tutti i regolatori richiesti. Il gruppo ha annunciato la sua intenzione di uscire dalla Russia poco dopo l’inizio della guerra, ma il processo di vendita si è ripetutamente arenato.

Secondo quanto riferito, i finanziatori russi sostengono un’offerta ungherese

Der Standard cita anche figure russe presumibilmente disposte a sostenere il tentativo di acquisizione di Tiborcz. Si tratta di persone vicine alla banca centrale russa e del magnate farmaceutico Alexey Repik, un uomo d’affari legato al Presidente Vladimir Putin. Secondo il rapporto, essi contribuirebbero a garantire la quota di maggioranza al gruppo ungherese.

Il giornale sostiene inoltre che un secondo consorzio (un gruppo misto russo-occidentale non interessato dalle sanzioni) è apparso come possibile acquirente per una quota di minoranza di circa il 30%.

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Foto: raiffeisen.hu

Il Gruppo BDPST smentisce le voci

L’azienda di Tiborcz, il Gruppo BDPST, ha nuovamente respinto le affermazioni. In una dichiarazione citata da Portfolio, l’azienda ha affermato:

“Né István Tiborcz né il Gruppo BDPST intendono acquisire la filiale russa di Raiffeisen Bank”.

L’azienda ha dato la stessa risposta quando è stata contattata dai media ungheresi.

Le azioni Raiffeisen rimangono stabili

Nonostante l’incertezza che circonda la vendita, il prezzo delle azioni di Raiffeisen è salito dello 0,1% alla Borsa di Vienna, e la banca rimane in rialzo del 63% dall’inizio dell’anno, secondo Portfolio.

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