I tesori unici del Museo Vasarely

L’artista ungherese Victor Vasarely è considerato la figura di spicco del movimento dell’op art. Il suo stile unico si anima nel Museo Vasarely di Budapest 1 un ottimo posto da visitare dopo il lockdown.
Il materiale che forma la collezione principale del museo è stato donato da Victor Vasarely allo Stato ungherese nei primi anni ottanta, e l’istituzione ha aperto le sue porte al pubblico nel Castello di Zichy a Óbuda nel 1987.
Le oltre quattrocento composizioni uniche e riprodotte forniscono una panoramica completa dell’opera dell’artista che spazia dai suoi primi disegni accademici e grafica commerciale realizzati in Ungheria alle sue Op Art e opere in plastica degli anni Sessanta e Settanta.
Mentre il museo è stato chiuso per lavori di ristrutturazione dal 2016 al 2017, è stato sviluppato un nuovo concetto per la mostra permanente del museo. Composto da 150 manufatti e numerosi documenti, il materiale pone l’opera di Vasarely sotto una nuova luce. I cinque capitoli che portano i visitatori attraverso la carriera dell’artista presentano in dettaglio il periodo breve ma ancora più determinante trascorso da Vasarely nello studio di Sándor Bortnyik.
Ciò che apprese qui gettò le basi per l’arte dei suoi ultimi anni a Parigi e fornì il punto di partenza per l’Op-art e le opere cinetiche che gli portarono fama mondiale.
I documenti che consentono una visione della scuola progressista di Bortnyik costruita sui principi del Bauhaus riportano i visitatori all’ambiente multimediale che circondava Vasarely a Budapest Il metodo educativo dello Studio Bortnyik basato su principi architettonici è illustrato dalla documentazione artistica sui maestri partecipanti, comprese lettere, opere d’arte, altre fonti artistiche e mobili della tenuta di Bortnyik.
Un elemento unico della mostra sono le tredici opere grafiche riprodotte facenti parte della collezione di 118 pezzi donata da Vasarely al Museo di Belle Arti nel 1968; prima d’ora, queste erano state incluse per l’ultima volta in una mostra nel 1969.
La nuova mostra permanente curata da György Imre, cerca di far conoscere ai visitatori il metodo di lavoro di Vasarely portando paralleli artistici, mentre i libri di consultazione (volumi specializzati della biblioteca un tempo erano lasciati dall’artista) e gli strumenti di riproduzione ottica che illustrano il suo metodo forniscono anche un importante supplemento.
Il Museo Vasarely cerca di contestualizzare l’eredità fisica e spirituale dell’artista attraverso temi del passato e di coloro che guardano al futuro: è una sede regolare per mostre stagionali contemporanee che affrontano vari problemi di cinetica, geometria, teoria del colore e media art.

