Il centro di Budapest potrebbe essere ridisegnato: il quartiere dei partiti potrebbe unirsi ad un altro distretto

Lo storico Quartiere Ebraico di Budapest potrebbe presto vedere un importante cambiamento amministrativo: potrebbe separarsi da Erzsébetváros (Distretto VII) e unirsi al vicino Terézváros (Distretto VI). L’iniziativa è stata lanciata dal Rabbino Capo Róbert Frölich e da György Szabó, capo della Fondazione pubblica per il patrimonio ebraico dell’Ungheria (Mazsök), che hanno annunciato i loro piani all’inizio dell’autunno. Il loro obiettivo è che l’Erzsébetváros interno (la parte del distretto che comprende il quartiere del partito popolare) si stacchi e faccia parte del Distretto VI.

Il referendum potrebbe decidere l’esito

Secondo la proposta, se i residenti del Quartiere Ebraico voteranno a favore della secessione in un referendum, anche Terézváros terrà una propria votazione per approvare la fusione. Szabó lo ha spiegato a Magyar Nemzet dopo un incontro con il sindaco di Terézváros Tamás Soproni.

“Tamás Soproni ha espresso il suo pieno sostegno all’idea che Erzsébetváros interno si unisca a Terézváros. Ha confermato che se i residenti del Distretto VII voteranno a favore della separazione, il Distretto VI consulterà naturalmente i propri cittadini sull’accettazione dell’area”, ha detto Szabó. Ha aggiunto che a ottobre si è già tenuto un forum pubblico, in cui i residenti hanno autorizzato ulteriori negoziati. Un altro incontro si terrà alla fine di novembre per decidere i dettagli del referendum.

Se il comitato elettorale approverà l’iniziativa referendaria, la votazione potrà avere luogo ufficialmente, ha osservato Szabó.

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Il quartiere dei partiti di Budapest. Foto: Wikimedia Commons

Un processo lungo e complesso

I rabbini hanno sottolineato che la procedura sarà lunga e complessa. Si inizia con una petizione, seguita da un referendum, dall’approvazione di entrambi i distretti coinvolti e infine da una decisione del Governo. Anche nello scenario più ottimistico, la transizione amministrativa non potrebbe entrare in vigore prima del 2029, secondo 24.hu.

Szabó ha sottolineato: “Le nostre sinagoghe, i bagni rituali e i ristoranti sono tutti qui – tutto ciò che permette alla vita religiosa di continuare. La nostra fede ci lega a questo luogo; non vogliamo andarcene, ma vogliamo un cambiamento”.

Incuria e peggioramento della sicurezza pubblica

L’iniziativa nasce da ciò che i rabbini considerano una negligenza a lungo termine da parte delle amministrazioni comunali di Erzsébetváros e di Budapest. Frölich e Szabó sostengono che il quartiere è diventato un luogo di “esperimenti sul traffico” che hanno reso quasi impossibile il parcheggio e creato condizioni di traffico caotiche.

Criticano anche lo stato della pulizia pubblica, dicendo che ha raggiunto “il punto di porre rischi per la salute”, e citano il peggioramento della sicurezza pubblica e la vita notturna non regolamentata come problemi chiave. Secondo loro, il Comune non è riuscito per anni a stabilire regole chiare per i bar e i pub e non applica i regolamenti esistenti.

“Non si tratta solo della comunità ebraica”.

Szabó ha sottolineato che l’iniziativa non riguarda solo la comunità ebraica: “Riguarda tutti i residenti di Erzsébetváros, indipendentemente dalla religione o dall’appartenenza politica”.

Il Quartiere Ebraico di Budapest – delimitato da Károly körút, Rákóczi út, Erzsébet körút e Király utca – è uno dei quartieri più frequentati ma più controversi della città. Se il processo pluriennale porterà alla definizione di nuovi confini distrettuali, dipenderà dall’esito dei prossimi referendum e dalle decisioni politiche.

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