Il controllo delle chat dell’UE: lo strumento definitivo per il premier Orbán per costruire un regime autoritario?

Continua il dibattito all’interno di varie istituzioni dell’Unione Europea sulla possibilità di limitare alcune libertà civili in nome di una maggiore sicurezza, in particolare per proteggere i bambini online. Al centro delle discussioni c’è una proposta controversa, comunemente soprannominata ‘Chat Control’, che consentirebbe alle autorità di analizzare i messaggi utilizzando l’intelligenza artificiale prima ancora che vengano inviati. Ciò si applicherebbe anche ai servizi criptati end-to-end come Telegram, Signal e WhatsApp.
Cosa comporta la proposta e perché è necessaria?
C’è un ampio consenso tra gli Stati membri – e probabilmente anche tra i loro cittadini – sul fatto che i bambini devono essere protetti dagli abusi online, compreso lo sfruttamento sessuale. Le piattaforme di messaggistica, condivisione di immagini e video devono quindi fare tutto il possibile per prevenire tali atti. La questione è come questa protezione possa essere implementata.

Alcuni politici, come António Tânger Corrêa, relatore ombra del gruppo Patriots, che comprende Fidesz, ritengono che l’attenzione debba essere rivolta al rafforzamento dell’applicazione della legge, della cooperazione internazionale e di strumenti investigativi mirati. Tuttavia, attualmente è in discussione una proposta legislativa, conosciuta colloquialmente come Chat Control, che obbligherebbe le app pertinenti a scansionare tutti i messaggi, le immagini, i video e i file audio in uscita direttamente sul dispositivo dell’utente – prima della crittografia – utilizzando uno strumento basato sull’intelligenza artificiale. L’obiettivo è quello di prevenire la diffusione di materiale pedopornografico.
Come sempre, il diavolo è nei dettagli. Ci sono forti argomenti sia a favore che contro l’iniziativa, oltre a soluzioni tecniche apparentemente fattibili.
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Come funzionerebbe in pratica il Chat Control?
Secondo l’articolo di Telex, l’UE istituirà un nuovo centro per la protezione dei minori, incentrato sulla lotta allo sfruttamento sessuale. Finora, le aziende potevano adottare volontariamente misure per prevenire tali contenuti. Secondo la proposta, se richiesto dalla nuova autorità, saranno obbligate a valutare il rischio. Se il centro accetta la loro valutazione del rischio, il caso non viene portato avanti. In caso contrario, verrebbe emesso un ordine di rilevamento; in questa fase, i governi statali non condurrebbero le indagini. Euronews riporta che tali ordini potrebbero essere richiesti anche dalle autorità nazionali, a condizione che un tribunale co-firmi la mozione.
La Commissione Europea afferma che la scansione riguarderebbe solo parti specifiche di un servizio o gruppi di utenti particolari, per un periodo di tempo limitato. Inoltre, potrebbero essere utilizzati solo strumenti di intelligenza artificiale ‘addestrati’ dalla nuova autorità per la protezione dei minori. Se viene rilevato un pericolo, il fornitore del servizio verrebbe informato e consultato, partecipando all’indagine. Solo allora potrebbe iniziare l’ispezione dei messaggi inviati.
La Commissione sostiene che il centro proposto filtrerebbe anche i falsi positivi e impedirebbe agli Stati membri di abusare del sistema per altri scopi di sorveglianza.
Nel 2022, la Commissione LIBE del Parlamento Europeo ha presentato emendamenti simili: si oppone alla sorveglianza generalizzata e sostiene solo approcci specializzati e basati sul rischio.

Qual è il problema della proposta?
Il progetto di legge noto come Chat Control è emerso per la prima volta nel 2022, ma non è ancora stato adottato, a causa delle controversie che ha suscitato.
Forse l’elemento più controverso è l’elusione della crittografia end-to-end. Per rendere possibile la scansione dei messaggi, i fornitori di servizi dovrebbero installare delle backdoor, sollevando il timore che altri, compresi i regimi autoritari, possano sfruttare questa vulnerabilità per monitorare i dissidenti e le ONG. L’Ungheria, ad esempio, è già stata coinvolta in uno scandalo che riguardava lo spyware israeliano:
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Il Parlamento europeo ha cercato di garantire l’equilibrio. Il relatore Javier Zarzalejos del centro-destra del PPE ha riconosciuto l’importanza della comunicazione criptata nell’aprile 2023. Tuttavia, i critici notano che l’attuale versione della proposta di controllo delle chat consente ancora uno screening diffuso di file, immagini, testi e link.

Una versione recente pubblicata dal gruppo civile tedesco Netzpolitik sembra sostenere la crittografia, ma sostiene anche che le comunicazioni illegali devono rimanere individuabili. Pertanto, gli utenti dovrebbero acconsentire alla scansione; se rifiutano, non potrebbero inviare contenuti visivi (come immagini o video) o link. Questo potrebbe modificare sostanzialmente l’esperienza dell’utente su piattaforme come Signal o Telegram.
Cosa è necessario per l’adozione?
Tutte le principali istituzioni dell’UE – Commissione Europea, Consiglio dell’UE e Parlamento Europeo – devono approvare la versione finale. Al momento non esiste un testo definitivo.
In seno al Consiglio, è richiesta una maggioranza qualificata: almeno 15 Paesi che rappresentino il 65% della popolazione dell’UE. Secondo Telex, attualmente 19 governi sostengono il piano, ma la loro quota di popolazione è inferiore al 65%. TechRadar ha riferito a fine agosto che ci sono 15 sostenitori che controllano solo il 54% della popolazione, rendendo cruciale il sostegno della Germania. Euronews conferma 15 favorevoli, sei contrari (tra cui la Polonia) e sei indecisi. È interessante notare che l’Ungheria sostiene la proposta del testo danese.
I ministri della Giustizia e degli Interni del Consiglio discuteranno la questione in ottobre, quindi l’adozione rimane una prospettiva lontana, con il testo finale ancora in fase di sviluppo. Per ora, i timori di una sorveglianza di massa, almeno da questa proposta, sembrano non essere fondati.
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