Il governo ha davvero intercettato giornalisti e uomini d’affari ungheresi?

La Coalizione Democratica (DK) dell’opposizione si rivolge a cinque ministri e al pubblico ministero, chiedendo risposte sull’acquisto di Pegasus, e se il software spia è stato utilizzato per intercettare giornalisti e uomini d’affari ungheresi.
 
Il vice leader di DK Ágnes Vadai ha dichiarato venerdì in una conferenza stampa online che il software della società israeliana NSO è stato sviluppato per raccogliere dati dai telefoni cellulari. Il software era
abituati a sorvegliare giornalisti investigativi ungheresi, uomini d’affari e loro conoscenti,
oltre a “almeno un sindaco”, ha detto Vadai.

Nel più grande scandalo della moderna democrazia ungherese, sono emerse prove indirette che dietro la sorveglianza c’era il governo ungherese, ha detto. DK si rivolge ora al ministro degli Interni Sándor Pintér, al ministro delle Finanze Mihály Varga, al ministro degli Esteri Péter Szijjártó, al capo della presidenza del Consiglio Gergely Gulyás, al ministro della Giustizia Judit Varga e al pubblico ministero Péter Polt per chiedere

quale istituzione ha acquistato il software e per richiedere spiegazioni sull’uso che ne è stato fatto.
“Tali azioni non possono rimanere senza conseguenze, i giornalisti investigativi sono intercettati solo nelle dittature più oscure, ha detto” Vadai. Sorvegliare gli ungheresi con software straniero è “traason”, ha detto.

Nel frattempo, tutti i partiti di

l’opposizione parlamentare ha invitato i membri della maggioranza della commissione parlamentare per la sicurezza nazionale a non ostacolare la riunione di lunedì su Pegasus.
“Se i membri del partito al governo del comitato non si presenteranno alla sessione di lunedì, l’opposizione lo prenderà come ammissione, hanno detto in una dichiarazione congiunta il” DK, Jobbik, LMP, Momentum, il Partito socialista e Párbeszéd.
 
I firmatari della dichiarazione hanno anche affermato che i ministri del governo hanno recentemente rilasciato dichiarazioni di “contraddittoria e piagnucolose” e “non hanno negato l’applicazione di” dello spyware contestato. Hanno notato che János Stummer, il capo della commissione parlamentare delegato da Jobbik, aveva convocato una riunione per lunedì, per ascoltare i ministri degli Interni e degli Esteri a porte chiuse.
 
 
Immagine in primo piano: illustrazione

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