Il Marocco continua ad attuare la sua politica anticipatrice e proattiva nella lotta al terrorismo

Nell’ambito della continua attuazione della sua politica antiterrorismo preventiva e proattiva, i servizi di sicurezza marocchini hanno recentemente arrestato tre estremisti affiliati all’organizzazione terroristica “ISIS”, per il loro sospetto coinvolgimento in un omicidio intenzionale nel quadro di un progetto terroristico di cui un poliziotto è stato vittima durante l’esercizio delle sue funzioni.

Secondo i primi elementi dell’indagine, i sospettati avevano recentemente giurato fedeltà a “ISIS” e intendevano partecipare ad un progetto terroristico locale con l’obiettivo di minare gravemente l’ordine pubblico e la sicurezza del Regno.

I sospettati sono in custodia in attesa di ulteriori indagini per avere più luce sul caso, vale a dire identificare eventuali altri potenziali complici e individuare eventuali collegamenti con cellule e organizzazioni terroristiche internazionali.

Questi arresti fanno parte degli sforzi costanti del Regno per contrastare il terrorismo e l’estremismo violento condotti in un approccio anticipatorio e proattivo basato sull’attuazione di una strategia multidimensionale e integrata volta a prevenire gli attacchi terroristici nel rigoroso rispetto dello stato di diritto e dei principi dei diritti umani Questo approccio si basa sulle seguenti 5 dimensioni:

La dimensione religiosa:

La politica per la gestione degli affari religiosi nel Regno si basa sul fatto che il Capo dello Stato, in quanto Comandante dei Fedeli, ha una legittimità che si basa su un esercizio del potere da 12 secoli Il corollario di questa funzione è la conservazione delle costanti religiose e la tutela del libero esercizio della religione, basata sui principi dell’Islam sunnita moderato, tollerante e aperto.

La dimensione di sicurezza e giuridica:

Sul fronte della sicurezza, la strategia messa in atto dal Marocco per lottare contro il terrorismo e l’estremismo violento allo scopo di debellare questa piaga che minaccia non solo il Marocco, ma l’intera regione del Maghreb e del Sahel, si basa sulla prevenzione di atti dolosi, sulla vigilanza e sul monitoraggio.

Questo approccio proattivo ha permesso di anticipare potenziali attacchi terroristici, di interrompere numerosi attacchi contro la sicurezza e la stabilità del Paese.

È stata effettuata una revisione dell’architettura di sicurezza nazionale al fine di rafforzare la governance della sicurezza del Regno e in applicazione delle disposizioni della Costituzione che sanciscono i principi della democrazia e del rispetto dei diritti umani e dello stato di diritto.

A tal fine, nel marzo 2015, il Marocco ha istituito l’Ufficio centrale per le indagini giudiziarie (BCIJ), incaricato di trattare i casi di antiterrorismo sotto la supervisione della Presidenza del Pubblico Ministero.

Il Regno ha inoltre rafforzato il proprio arsenale giuridico attraverso modifiche al codice penale, in particolare attraverso la legge n. 86.14 del 2015 che integra e modifica la legge 03-03 del 2003 sulla lotta al terrorismo.

La dimensione socio-economica:

Prevenire e combattere l’estremismo violento nel Regno del Marocco implica anche promuovere uno sviluppo umano inclusivo, in modo da creare forti reti sociali che rafforzino la resilienza delle categorie vulnerabili alla radicalizzazione e prevengano la creazione di terreni fertili per il terrorismo e l’estremismo violento.

Rafforzare i diritti umani e lo stato di diritto:

La Costituzione del 2011 stabilisce una vera e propria Carta Nazionale dei Diritti Umani La norma suprema del Regno del Marocco ha portato il paese in un costituzionalismo che ha permesso la titolarità nazionale dei principi di tutela e promozione dei diritti umani, attraverso la costituzionalizzazione di numerose istituzioni e organismi per la tutela dei diritti e delle libertà fondamentali, il buon governo, lo sviluppo umano e sostenibile e la democrazia partecipativa.

La costituzionalizzazione di questi meccanismi è un atto politico importante, che mira a rafforzare il meccanismo istituzionale e consolidare l’architettura nazionale dei diritti umani.

Il pilastro della cooperazione internazionale:

Convinto dell’importanza di unire gli sforzi della comunità internazionale nella lotta al terrorismo, il Regno è impegnato nella cooperazione internazionale attraverso le sue varie declinazioni, tra cui la cooperazione triangolare, la cooperazione nord-sud e la cooperazione sud-sud.

Il Marocco partecipa a livello regionale e internazionale alla diffusione delle buone pratiche e delle lezioni apprese sviluppate a livello nazionale, regionale e internazionale nella lotta contro l’estremismo violento, è attraverso la consapevolezza della centralità della cooperazione internazionale nella lotta contro l’estremismo violento, che il Regno del Marocco è in una fase avanzata di elaborazione di un ambizioso programma di cooperazione con i suoi partner nei vari campi legati alla lotta contro l’estremismo violento.

Nella sua qualità di co-presidente del Forum globale antiterrorismo (GCTF), il Marocco ha sviluppato con i Paesi Bassi il Memorandum dell’Aia-Marrakesh sui combattenti terroristi stranieri (FTF) Questo memorandum è un importante strumento a disposizione degli Stati e riunisce le migliori pratiche sviluppate nella gestione delle FTF Il Regno e l’Unione europea hanno concordato di istituire un’iniziativa nel quadro del GCTF sull’“educazione per prevenire e combattere l’estremismo violento che porta al terrorismo”, che sarà annunciata nel maggio 2023.

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