Il Ministro degli Esteri Lavrov ha rilasciato un’intervista al canale Youtube filogovernativo ungherese – Video

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L’intervista con il Ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov è stata organizzata con la mediazione del Ministro degli Esteri ungherese Péter Szijjártó e ha trattato argomenti come la guerra in Ucraina, la posizione dell’Ungheria nell’UE e l’adesione della Finlandia alla NATO.

Un incontro nato da una battuta

L’idea è nata a settembre, quando Tamás Cs. Király, conduttore del canale YouTube Ultrahang, ha intervistato Szijjártó da New York durante l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Al termine della loro conversazione, ha chiesto scherzosamente:

“Potrebbe organizzare un’intervista con Lavrov?”.
Il ministro ha risposto: “Glielo chiederò”.

Quello che era iniziato come uno scherzo è diventato presto realtà. Qualche settimana dopo, Szijjártó contattò il suo omologo russo e il team di Ultrahang ricevette la conferma che Sergei Lavrov aveva accettato l’intervista. I preparativi sono iniziati poco dopo e circa un mese dopo, la troupe ungherese stava già girando a Mosca.

Hanno pagato il loro viaggio a Mosca

Secondo la dichiarazione ufficiale di Ultrahang, il viaggio non è stato finanziato né dallo Stato ungherese né da quello russo.
“Il volo, il visto e l’alloggio sono stati pagati di tasca nostra”, ha scritto Cs. Király ha scritto, aggiungendo:

“Dal momento che Google paga bene per le visualizzazioni – e il nostro canale ha un rendimento abbastanza decente – non abbiamo motivo di lamentarci”.

La troupe ha viaggiato da Vienna via Istanbul e ha alloggiato in un appartamento in affitto. All’aeroporto di Mosca, sono stati trattenuti al controllo di frontiera per un’ora e mezza prima di poter entrare nel Paese.

Lavrov: l’Ucraina ha violato il Memorandum di Budapest

Durante la conversazione di quasi un’ora, Lavrov ha parlato ampiamente dell’Ucraina, del Memorandum di Budapest del 1994 e del ruolo dei Paesi occidentali.
Secondo il Ministro, non è stata la Russia, ma l’Ucraina a violare l’accordo, non rispettando i diritti delle minoranze. Ha anche sostenuto che il documento garantiva solo la protezione dagli attacchi nucleari, non l’inviolabilità dei confini.

In realtà, però, il Memorandum di Budapest – in linea con i principi dell’Atto Finale di Helsinki del 1975 – richiede esplicitamente il rispetto della sovranità e dell’integrità territoriale. Lavrov non ha menzionato questo aspetto.

Il Ministro degli Esteri ha detto che la Russia “non è interessata ai territori, ma alle persone” e ha affermato che le truppe russe sono state accolte nelle regioni ucraine occupate. Ha fatto riferimento alla Crimea e ad altri territori occupati come “terre storicamente russe” e ha affermato che un’ulteriore espansione territoriale è “necessaria” fino a quando, secondo le sue parole, “il regime nazista rimarrà al potere a Kiev”.

Uno dei momenti più impressionanti, secondo l’analisi di HVG, è stato quando Lavrov ha citato l’ex consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti Zbigniew Brzezinski:

“La Russia con l’Ucraina è una grande potenza; senza l’Ucraina, è solo una potenza regionale”.
L’osservazione ha suggerito che il controllo dell’Ucraina rimane un obiettivo strategico per Mosca, un prerequisito per mantenere lo status di grande potenza della Russia.

Elogi per l’Ungheria, critiche per la Finlandia

Al termine dell’intervista, Lavrov ha descritto l’Ungheria come una delle “voci della ragione” all’interno dell’Unione Europea. Ha detto che le relazioni tra Mosca e Budapest rimangono equilibrate e ha messo in guardia da “dibattiti guidati dalle emozioni” o da pressioni esterne che danneggiano i legami bilaterali.

Lavrov ha anche ricordato che il Presidente Vladimir Putin ha deposto una corona di fiori nel 2006 al memoriale delle vittime della Rivoluzione ungherese del 1956, che ha citato come prova del “rispetto della Russia per la storia ungherese”.

Al contrario, i suoi commenti sulla Finlandia sono stati fortemente critici. Ha definito l’adesione di Helsinki alla NATO un errore e ha affermato che “la nostalgia per la Seconda Guerra Mondiale” è riemersa nella società finlandese, riferendosi al periodo in cui le truppe finlandesi hanno combattuto a fianco della Germania nazista contro l’Unione Sovietica. Secondo Lavrov, la Finlandia è diventata “inutilmente un avversario militare agli occhi di Mosca”.

Critiche all’intervista

L’intervista ha scatenato forti reazioni nei media e nei circoli di esperti ungheresi. Diversi analisti l’hanno descritta come mal preparata ed eccessivamente deferente nei confronti di Lavrov, consentendo al Ministro degli Esteri russo di guidare la conversazione senza contestazioni.

L’esperto di politica estera András Rácz ha pubblicato una critica in dieci punti, evidenziando quello che ha definito “un misto di dilettantismo e imbarazzo secondario”. Tra le sue principali preoccupazioni c’erano la scarsa padronanza dell’inglese da parte dell’intervistatore, che ha portato a diversi malintesi, e la mancanza di verifica dei fatti o di domande di approfondimento quando Lavrov ha fatto affermazioni storicamente discutibili, in particolare riguardo al Memorandum di Budapest e alla guerra in Ucraina.

Rácz ha anche criticato l’assenza del protocollo diplomatico di base (come l’abbigliamento formale e il tono professionale) e ha notato che l’intervistatore non ha sollevato ovvie controdeduzioni, ad esempio sui diritti delle minoranze dell’Ucraina o sulla composizione del suo governo, dopo che Lavrov l’aveva ripetutamente definito un “regime nazista”.

Nonostante il contraccolpo, il conduttore di Ultrahang ha poi detto che intende continuare il format dell’intervista e spera di parlare con il prossimo Ministro degli Esteri dell’Ucraina.

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