Il Ministro degli Esteri polacco dice che Orbán ‘si è guadagnato l’Ordine di Lenin’, il Ministro degli Esteri ungherese Szijjártó risponde sui social media

Un’aspra guerra di parole è scoppiata online tra i ministri degli Esteri di Polonia e Ungheria dopo una controversa dichiarazione del Primo Ministro Viktor Orbán sul destino dei beni russi congelati.

L’ultimo scontro diplomatico è iniziato quando Orbán ha avvertito che qualsiasi mossa dell’Unione Europea di sequestrare i fondi russi congelati equivarrebbe a una “dichiarazione di guerra”. Il Primo Ministro ungherese ha condiviso il suo punto di vista su X, ripetendo un’argomentazione che ha fatto in precedenza nelle interviste, in cui ha dipinto le potenziali azioni di Bruxelles come un’escalation con gravi conseguenze geopolitiche.

Il post di Orbán ha attirato rapidamente una risposta pungente da parte del Ministro degli Esteri polacco Radosław Sikorski, che ha condiviso il messaggio con un commento sarcastico: “Viktor si è guadagnato l’Ordine di Lenin”.

L’Ordine di Lenin era la più alta decorazione civile e militare dell’ex Unione Sovietica e veniva conferito sia a cittadini sovietici che stranieri. In Ungheria, il riferimento ha un particolare peso storico, in quanto il leader dell’era comunista János Kádár fu tra coloro che lo ricevettero.

Szijjártó accusa la Polonia di essere ‘a favore della guerra’.

L’osservazione di Sikorski non è rimasta senza risposta. Il Ministro degli Esteri ungherese Péter Szijjártó ha prontamente risposto con un suo post, accusando la Polonia di spingere l’Europa verso un conflitto con la Russia.

“Abbiamo capito che volete davvero una guerra tra Russia ed Europa! Ci lasceremo trascinare nella vostra guerra”, ha scritto Szijjártó, facendo eco alla narrazione di lunga data del governo ungherese che rappresenta un “campo di pace” all’interno dell’UE.

Lo scambio si è ulteriormente inasprito quando Sikorski ha risposto nella sezione commenti, respingendo le accuse e ritorcendole contro Budapest. “A meno che la Russia non invada di nuovo, non ci sarà una guerra di questo tipo”, ha scritto il ministro degli Esteri polacco, aggiungendo in modo deciso: “Ma capiamo che questa volta lei sarebbe dalla parte dei russi”.

Non è il primo scontro tra Sikorski e Szijjártó

L’acceso confronto online è solo l’ultimo episodio di una serie di scontri pubblici tra i due ministri, che hanno una lunga storia di critiche reciproche.

In precedenza, Sikorski ha preso di mira Szijjártó per i suoi impegni diplomatici, tra cui una foto ampiamente diffusa che mostrava il Ministro degli Esteri ungherese mentre partecipava a una parata militare a Pechino insieme al Presidente cinese Xi Jinping, al Presidente russo Vladimir Putin e al leader nordcoreano Kim Jong Un. Commentando l’immagine all’epoca, Sikorski scrisse: “Sembra che tu stia giocando nell’altra squadra, Péter”.

Le tensioni sono esplose anche sulla sicurezza energetica e sulla guerra in Ucraina. I due ministri si sono scambiati parole taglienti a seguito di un attacco all’oleodotto Druzhba (Amicizia), con l’Ungheria che ha accusato l’Ucraina di mettere in pericolo le forniture energetiche e la Polonia che ha assunto una posizione molto più conflittuale nei confronti di Mosca.

In precedenti occasioni, Szijjártó ha etichettato Sikorski come “uno dei politici europei più estremisti a favore della guerra”, mentre il Ministro degli Esteri polacco ha ripetutamente criticato quello che considera il posizionamento ambiguo dell’Ungheria tra Est e Ovest.

Polish FM says Orbán ‘earned the Lenin Order’, Hungarian FM Szijjártó fires back on social media
Radosław Sikorski. Foto: depositphotos.com

Le relazioni polacco-ungheresi sono a un punto morto

Lo scontro pubblico riflette il deterioramento delle relazioni tra Varsavia e Budapest, in particolare da quando Donald Tusk è tornato al potere in Polonia. Mentre i legami avevano già iniziato a raffreddarsi a causa di approcci diversi alla Russia, il cambio di governo a Varsavia ha spinto le relazioni a quello che diversi osservatori descrivono come un minimo storico, secondo Index.

Sotto la guida di Tusk, la Polonia ha adottato una linea fortemente pro-Ucraina e apertamente anti-Cremlino, in netto contrasto con la retorica più cauta e spesso favorevole alla Russia dell’Ungheria. Questa divergenza si è sempre più accentuata in pubblico, soprattutto sulle piattaforme dei social media come X.

Sikorski ha spesso commentato la politica ungherese e Orbán personalmente, a un certo punto ha esortato il Primo Ministro a “decidere finalmente se vuole appartenere all’Est o all’Ovest”.

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