Il Ministro degli Esteri ungherese Szijjártó discute della situazione a Gaza con l’omologo israeliano

Il Ministro degli Esteri Péter Szijjártó ha discusso della situazione in Medio Oriente con Gideon Saar, il suo omologo israeliano, lunedì.
Oltre al vertice di questa settimana, che si spera decisivo, sulla guerra in Ucraina in Alaska, l’argomento principale della politica internazionale sono gli sviluppi previsti a Gaza, ha dichiarato Szijjártó su Facebook dopo la telefonata con Saar.
Szijjártó ha detto che lui e Saar erano d’accordo sulla necessità di migliorare l’accesso agli aiuti umanitari e sulla necessità che Hamas rilasci immediatamente tutti i suoi ostaggi, compreso l’ultimo ostaggio ungherese. Hanno anche concordato sulla necessità di ripristinare il diritto della popolazione locale alla sicurezza senza la minaccia di attacchi terroristici e di bombardamenti aerei, e sul fatto che Hamas non deve avere alcuna funzione in Medio Oriente in futuro, ha detto.

Il Presidente francese Macron definisce il piano di espansione israeliano a Gaza ‘un disastro di gravità senza precedenti’.
Il Presidente francese Emmanuel Macron ha denunciato lunedì l’annuncio di Israele dell’espansione delle sue operazioni militari a Gaza City e nei campi di Mawasi, definendolo “un disastro previsto di gravità senza precedenti”.
“L’annuncio del Gabinetto israeliano di un’espansione delle operazioni a Gaza City e nei campi di Mawasi e di una rioccupazione da parte di Israele costituisce un disastro di gravità inaudita e una corsa a capofitto verso una guerra permanente”, ha dichiarato Macron all’emittente francese BFMTV. “Gli ostaggi israeliani e la popolazione di Gaza continueranno ad essere le prime vittime di questa strategia”, ha aggiunto.
Macron ha ribadito il suo appello per una cessazione immediata e duratura dei combattimenti. “Dobbiamo porre fine a questa guerra ora con un cessate il fuoco permanente”, ha detto. Rifiutando gli appelli internazionali per un cessate il fuoco, Israele ha portato avanti una brutale offensiva militare su Gaza dall’ottobre 2023, uccidendo più di 61.000 palestinesi, quasi la metà dei quali donne e bambini. La campagna militare ha devastato l’enclave, che sta affrontando la carestia.
Pulizia etnica e genocidio contro i Palestinesi
Nonostante le crescenti preoccupazioni internazionali sull’escalation della pulizia etnica e del genocidio contro i palestinesi, il Gabinetto di Sicurezza di Israele ha approvato venerdì il piano del Primo Ministro Benjamin Netanyahu di espandere le operazioni militari e di occupare completamente Gaza City. Lo scorso novembre, la Corte Penale Internazionale (CPI) ha emesso mandati di arresto per il Primo Ministro Netanyahu e il suo ex Ministro della Difesa Yoav Gallant per crimini di guerra e crimini contro l’umanità a Gaza.
La Corte Internazionale di Giustizia (ICJ), nella sua sentenza provvisoria su Gaza dello scorso anno, ha affermato che è “plausibile” che le azioni di Israele possano equivalere a un genocidio. La Corte ha emesso misure provvisorie, richiedendo al governo israeliano di rispettare il diritto internazionale e di garantire che gli aiuti e i servizi raggiungano i palestinesi sotto assedio a Gaza.
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