Il presidente di Jobbik affronta il primo ministro Orbán in Parlamento

Comunicato stampa (Comunicato stampa) Il presidente di Gábor Vona ha chiesto al Primo Ministro la sua politica migratoria e la campagna diffamatoria in corso, quindi lo ha sfidato a un dibattito. Non c’è stata una vera risposta
Il signor Vona ha chiesto al Primo Ministro nell’ora delle domande che richiedono una risposta immediata nella sessione del lunedì del Parlamento Il presidente di Jobbik voleva sapere cosa è cambiato nella politica migratoria di Fidesz, sottolineando che il governo, invece di ritirare i titoli di residenza, ha aperto un altro ufficio vendite in Iraq, inviando così il messaggio ai terroristi dell’Isis che se lì fa troppo caldo per loro, potrebbero anche venire in Ungheria.
I progetti di legge costituzionali di Jobbik vengono regolarmente respinti dai parlamentari governativi mentre Orbán continua a mantenere la risoluzione della Corte costituzionale anche se in realtà conclude che sarebbe necessario un emendamento. Secondo Vona, il primo ministro Orbán si recherà a Bruxelles come politico caduto con un referendum non valido e un emendamento costituzionale fallito nella borsa. Infine, il presidente di Jobbik ha osservato che Fidesz ha lanciato la campagna diffamatoria più vile mai vista contro di lui.
“Il denaro è così importante, il bottino è così importante?” chiese.
Evitando meticolosamente l’emissione dei titoli di residenza e i rapporti dei media Habony, Orbán ha risposto che la politica migratoria di Fidesz è rimasta invariata, che considera ancora la lotta contro l’immigrazione e le quote di assegnazione dei migranti una questione nazionale, mentre Jobbik ha abbassato questa questione nazionale a una questione di parte. “Ci schieriamo con il popolo ungherese e proteggeremo l’Ungheria con te o anche contro di te,”, ha detto.
Vona ha sollevato ancora una volta la questione del clamore mediatico e ha sottolineato che, anche se Orbán continuava a diffondere in Parlamento la voce secondo cui Vona lo avrebbe minacciato nel loro incontro individuale di attaccare il Primo Ministro attraverso la sua famiglia, Jobbik non avrebbe mai fatto una cosa del genere. Ha invitato Orbán a intervenire inviando messaggi attraverso [l’artista travestito] Terry Black o a far sì che Árpád, il buon lavoratore [Árpád Habony, il presunto consigliere del Primo Ministro] gestisca gli affari del Primo Ministro e si faccia avanti invece per un dibattito politico pubblico, qualcosa che Orbán aveva evitato negli ultimi 10 anni.
“Sapete ancora combattere lealmente o rimanete per sempre con il fango?” si rivolse al Primo Ministro Nella sua risposta, il signor Orbán non si riferì a un dibattito pubblico o ai media di Habony, disse invece che Jobbik non votò per il suo emendamento costituzionale quindi il partito fallì l’esame e il signor Vona stava praticamente facendo domanda per un esame di ri-fare. “Non c’è esame di ri-fare, non posso accettare la tua domanda,” il PM concluse il suo discorso.
Guarda il video (in ungherese):
https://www.youtube.com/watch?v=5iDZX7TmFIg
Foto: MTI

