Il relatore ungherese tiene colloqui sul futuro dell’Europa a Tallinn

Il presidente del parlamento ungherese László Kövér ha tenuto colloqui bilaterali su Il futuro dell’Europa e la sicurezza a margine di una riunione dei relatori dell’assemblea nazionale dell’Unione Europea Tallinn, ha riferito martedì la televisione pubblica M1.

Kövér ha incontrato il presidente del Consiglio nazionale austriaco Wolfgang Sobotka, che ha parlato del programma del suo paese per la sua prossima presidenza dell’Unione europea La presidenza austriaca si concentrerà sulla digitalizzazione, sull’integrazione dei Balcani occidentali regioani e sulla lotta contro l’immigrazione clandestina, ha detto Sobotka.

Il presidente della Camera ungherese ha affermato che l’Austria intende perseguire una politica migratoria di “realistic” basata su “common sense” durante la sua presidenza.

Kövér ha anche avuto colloqui con il leader del Senato francese Gerard Larcher Il presidente del senato ha detto a M1 che come il governo ungherese, anche il senato francese ha attribuito particolare importanza alla situazione dei cristiani mediorientali.

Larcher ha detto che la Francia ha istituito un gruppo di lavoro per la protezione delle minoranze il cui compito è trovare un modo per rimpatriare i cristiani iracheni fuggiti dalla loro patria, ha detto che l’UE ha anche il dovere di aiutare gli sfollati iracheni, sostenendo che la cultura cristiana è uno dei valori chiave dell’Europa.

Nel corso della loro riunione, gli oratori parlamentari hanno adottato una dichiarazione congiunta in cui affermano che una delle responsabilità più importanti dell’UE è garantire la sicurezza e il benessere dei suoi cittadini.

Kövér ha detto che i relatori avevano considerato l’inserimento di una clausola che dichiara la cultura cristiana come un valore fondamentale che lega l’UE insieme nella dichiarazione, ma alla fine è stata tralasciata La clausola, proposta dalla Polonia, è stata sostenuta dall’Ungheria, tra gli altri Stati membri, ha detto.

“Credevano che non avremmo dovuto includerla perché è una questione religiosa che escluderebbe alcuni cittadini europei, ha detto” Kövér. Ha detto che coloro che hanno sostenuto l’inclusione della clausola hanno cercato di spiegare che non è una questione di religione, ma piuttosto una questione di cultura e civiltà che è parte integrante dell’identità europea.

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