Il Sziget Festival di Budapest potrebbe svolgersi l’anno prossimo, ma il tempo stringe e molto dipende dai politici

La scorsa settimana è emerso chiaramente che l’investitore americano che sostiene la società che organizza il Sziget Festival non desidera più gestire l’evento in perdita e si sta ritirando dal mercato. C’è un potenziale sostituto, ma prima l’azienda originale deve risolvere il suo contratto di utilizzo del terreno con la città. La proposta è già fallita due volte la scorsa settimana.
Domani, il sindaco intende chiedere l’approvazione del Consiglio Comunale di Budapest, ma poiché mancano ancora le garanzie richieste dalla coalizione Tisza e da Fidesz, l’esito rimane incerto. Nel frattempo, Károly Gerendai, il fondatore del festival, ha già creato una nuova società organizzatrice e ha trovato almeno un partner, ma il tempo stringe.

Il Festival Sziget del 2026 potrebbe diventare impossibile
Secondo 444.hu, il 20 ottobre è stata registrata una società denominata FestPro IoF2025 Befektető Kft. creata da Gerendai per salvare il Sziget. Attualmente ne è il proprietario esclusivo, anche se i leader di Budapest Park si sono uniti per sostenere la causa. Gerendai è alla ricerca di altri investitori, soprattutto di quelli la cui attività è intrecciata con il festival e che rischiano di perdere ingenti entrate se non si svolge.
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La scena europea dei festival sta affrontando sfide serie, soprattutto a causa del cambiamento delle abitudini dei frequentatori dei festival, del minor consumo di alcolici e della diminuzione delle persone disposte a partecipare a eventi di più giorni in un mondo frenetico e saturo di media come quello di oggi. Di conseguenza, il Sziget Festival ha accumulato perdite crescenti nel corso degli anni, che il fondo di investimento KKR, sostenuto dagli americani, dietro l’Ufficio di Gestione Culturale Sziget, non è più disposto a gestire.

Il comitato ha respinto la proposta due volte, nonostante l’urgenza
Affinché la nuova società di Gerendai possa rilevare il festival, la città deve approvare la fine del contratto di utilizzo del terreno del precedente organizzatore e firmarne uno nuovo con la sua società. Questa proposta è stata bocciata due volte dal comitato di proprietà della città. Il motivo principale? I rappresentanti della coalizione Tisza non hanno votato, ma invece di spegnere i loro dispositivi di voto (che sarebbero stati considerati assenti e non avrebbero bloccato la maggioranza), li hanno mantenuti attivi senza votare, impedendo una maggioranza.
La spiegazione è ancora più strana: sia Fidesz che Tisza hanno comunicato che avrebbero votato per la risoluzione del contratto solo se avessero garantito con assoluta certezza che il festival si sarebbe svolto l’anno prossimo. Attualmente, il futuro di Sziget non è chiaro, e l’assenza del festival significa per la città una perdita di centinaia di milioni. Il sindaco Gergely Karácsony ha controbattuto che con l’assetto attuale, il festival non si terrà sicuramente, quindi la città non otterrebbe alcun guadagno – al di là dei benefici culturali e turistici – senza prima rescindere il contratto.
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Gerendai è rimasto ugualmente perplesso dalla decisione del comitato e ha ripetutamente sottolineato che senza una decisione da parte della città, l’organizzazione del festival diventerà impossibile. Per un evento di questa portata, la vendita dei biglietti dovrebbe essere già in corso e gli artisti prenotati con largo anticipo. Un’incertezza del genere mette gli organizzatori in una posizione di chiaro svantaggio e minaccia le entrate future.
Anche i residenti stranieri a Budapest potrebbero trarne vantaggio?
In definitiva, la riunione del Consiglio Comunale di domani deciderà tutto. Karácsony ha definito questa l’ultima possibilità di salvare Sziget, anche se ha ammesso su Facebook di non poter garantire al 100% che il festival andrà avanti (il che è irragionevole da aspettarsi). Questo lascia in dubbio i voti di Fidesz e Tisza. Invece di garanzie, il sindaco ha sottolineato i dettagli dell’accordo di locazione del terreno, tra cui sconti e abbonamenti settimanali a metà prezzo per i giovani di Budapest. Ha anche promesso di adottare misure contro gli abusi. Resta da vedere chi si qualificherà, se lo sconto sarà legato alla cittadinanza o si estenderà ai giovani residenti stranieri che studiano o lavorano in città.
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