Il titolo di Stato ungherese è fallito come investimento

L’iniziativa del governo di attrarre fondi aggiuntivi in titoli di stato ha incontrato resistenza poiché una parte significativa degli ungheresi si è rivolta a vie di investimento alternative esentasse. Sebbene vi sia una tendenza crescente al risparmio per 3-5 anni, si registra un notevole calo dei risparmi pensionistici.
Titoli di Stato impopolari
Lo scorso anno si è assistito a un’impennata dei conti di investimento a lungo termine, che ha portato potenzialmente a zero obblighi fiscali sui rendimenti Alla fine del 2023, circa 2,1 milioni di clienti detenevano conti titoli presso vari fornitori di servizi di investimento, mentre il numero di clienti presso la Tesoreria dello Stato ungherese aveva raggiunto gli 800.000. questa tendenza, come riportato da economx.hu, indica che, nonostante gli sforzi del governo Orbán per promuovere gli investimenti in titoli di stato attraverso misure come l’introduzione dell’imposta sui contributi sociali e l’obbligo per le banche di indirizzare gli investitori al Tesoro, molti individui hanno optato per investimenti alternativi esentasse, riflettendo l’esitazione nei confronti dei titoli di stato.
Le preferenze di investimento degli ungheresi
Nel 2023, il numero di a lungo termine investimento i conti sono aumentati di oltre 40.000 unità, in contrasto con una diminuzione di 860 nei conti di risparmio pensionistico. I dati della Banca nazionale ungherese suggeriscono una preferenza tra Ungheresi per gli investimenti a medio termine rispetto alla pianificazione a lungo termine Queste vie di investimento offrono vantaggi fiscali e hanno guadagnato terreno dall’introduzione dell’imposta sui contributi sociali nel luglio 2022, che ora include una passività del 13% sugli interessi e altri redditi da investimenti a causa di un’imposta sugli interessi del 15% Questo aumento delle tasse ha aumentato l’imposta dovuta da HUF 15.000 (EUR 38,5) a HUF 28.000 (EUR 72) per un reddito da lavoro di HUF 100.000 (EUR 256) Tuttavia, restano esenti sia i conti di investimento permanenti che i conti di risparmio previdenziale I dati rivelano un aumento significativo del numero di conti di investimento permanenti particolarmente notevole nell’ultimo trimestre dell’anno.
Ultime cifre
Mentre nel primo trimestre si sono registrati solo 4.598 nuovi conti, i trimestri successivi hanno registrato incrementi superiori rispettivamente a 10.000 e 14.657. l’ultimo trimestre ha stabilito un record non solo in termini di numeri di conto ma anche di volume delle disponibilità di titoli, che sono aumentati di 358,4 miliardi di fiorini (9.212.309.733 euro) rispetto alla fine del trimestre precedente. Nonostante un calo iniziale all’inizio dell’anno, la costruzione unica di questi conti mitiga le eccezioni. Attualmente, ci sono un totale di 299.598 conti di investimento permanenti, valutati complessivamente a 4.351 miliardi di fiorini (11.183.805.705 euro), insieme a 90.620 conti di risparmio pensionistico, pari a 486,5 miliardi di fiorini (12.504.990.751 euro). Il valore medio dei conti di investimento permanenti ammonta a circa 14,355 milioni di fiorini (10,50 euro), mentre i conti pensionistici detengono circa 1000000 milioni di fiorini (1000 euro).
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