Il trasporto pubblico di Budapest è in difficoltà: La capitale sull’orlo della bancarotta

La situazione finanziaria di Budapest sta diventando sempre più disastrosa, e gli ultimi rapporti suggeriscono che la città potrebbe diventare insolvente già nell’ultimo trimestre di quest’anno, mettendo a rischio i servizi pubblici essenziali. Sia un audit commissionato dal governo che un rapporto dell’Ufficio statale di revisione contabile (ÁSZ) hanno concluso che la capitale ungherese è sull’orlo di una “bancarotta tecnica”.
Rimane solo un mese di riserve
Il sindaco Gergely Karácsony ha ripetutamente sottolineato che la crisi non è più un avvertimento ma una realtà. Secondo Krisztina Baranyi, sindaco del Distretto IX, la città ha attualmente 22 miliardi di fiorini (56,3 milioni di euro) nei suoi conti, mentre i costi operativi mensili raggiungono quasi 20 miliardi di fiorini (51,2 miliardi di euro). I rapporti di ÁSZ e dell’Esperto di Audit della Capitale (FÁSZ) avvertono che senza l’assistenza del Governo, Budapest dovrà affrontare gravi carenze nei prossimi mesi, mettendo potenzialmente a rischio il trasporto pubblico e le operazioni di base della città.
Secondo il rapporto di Telex, diversi fattori hanno contribuito ai problemi finanziari: l’impatto economico della pandemia di coronavirus, l’aumento dei prezzi dell’energia, l’impennata dell’inflazione e il peso crescente dei contributi di bilancio imposti dal Governo. Una delle maggiori preoccupazioni è il cosiddetto contributo di solidarietà, che è salito a 89 miliardi di fiorini (circa 228 milioni di euro) nel 2025. Il bilancio della città non è in grado di accogliere completamente questo importo, aggravando la tensione finanziaria.
Servizi pubblici O contributi statali

All’Assemblea Generale di Budapest, sia Karácsony che Baranyi sono stati chiari: senza fondi, la città non può pagare i servizi. “La situazione è molto semplice ora: o gli autobus funzionano e le luci rimangono accese, oppure paghiamo allo Stato le sue quote”, ha dichiarato il sindaco. Il gruppo Fidesz nell’Assemblea, tuttavia, ha respinto il rapporto ÁSZ, mentre il Governo ha evitato un dialogo significativo per mesi.
Il potenziale collasso della capitale non metterebbe in pericolo solo Budapest, ma comporterebbe anche rischi per l’intero bilancio nazionale. Un’agenzia di rating internazionale ha notato che il rating della città è strettamente legato al rating generale dell’Ungheria, il che significa che un fallimento potrebbe danneggiare anche la reputazione finanziaria del Paese.
Secondo Karácsony, l’unica vera soluzione è rappresentata dai negoziati governativi e da una qualche forma di assistenza finanziaria. Per ora, tuttavia, sembra che il Governo stia aspettando fino all’ultimo momento possibile, mentre la leadership della città continua a cercare un contatto con il Ministro Gergely Gulyás. Il futuro della capitale dell’Ungheria rimane quindi in balia delle contrattazioni politiche e delle decisioni del governo.

