Il tribunale croato ritiene il capo della MOL Hernádi colpevole di accuse di corruzione

Un tribunale di Zagabria ha dichiarato Zsolt Hernádi, amministratore delegato della compagnia ungherese di petrolio e gas MOL, e l’ex primo ministro croato Ivo Sanader colpevoli di corruzione, ha riferito lunedì la televisione pubblica croata.
Hernádi, ritenuto colpevole di aver corrotto Sanader con 10 milioni di euro per ottenere la maggioranza della compagnia petrolifera croata INA, è stato condannato a due anni di carcere in contumacia con una sentenza non vincolante. All’ex primo ministro croato è stata inflitta una pena detentiva di sei anni.
MOL e Hernádi hanno fermamente negato le accuse, insistendo sul fatto che la società non aveva mai corrotto alcun politico. Hernádi è stato precedentemente assolto dall’accusa dalla magistratura ungherese.
In una dichiarazione, MOL ha affermato di essere stata una delusa dal verdetto, poiché i precedenti verdetti dei tribunali ungheresi e della Commissione delle Nazioni Unite per il diritto commerciale internazionale (UNCITRAL) avevano tutti assolto la società da qualsiasi illecito.
“Siamo delusi ma non sorpresi,” afferma il comunicato. “Questo non è stato il primo processo ingiusto condotto in Croazia.”
La società ha osservato che nel 2015 la Corte costituzionale croata aveva annullato la precedente condanna di Sanader per aver accettato tangenti relative all’INA e aveva ordinato un nuovo processo.
Ha inoltre preso atto del rifiuto del Tribunale municipale di Budapest di eseguire un mandato d’arresto europeo per l’amministratore delegato di MOL, citando il rischio di “che il diritto [di Hernádi] a un giusto processo verrebbe violato e non sarebbe garantita una sentenza imparziale del caso.
MOL ha respinto le accuse e ha promesso di continuare a difendersi dalle accuse infondate”.
MOL detiene poco meno della metà delle azioni di INA ma ha diritti di gestione nella società L’altro grande stakeholder è lo stato della Croazia Le parti sono da tempo in disaccordo sulla strategia di INA.
Commentando il verdetto in una conferenza stampa su un argomento diverso, il deputato democristiano Lőrinc Nacsa ha criticato il procedimento contro Hernádi definendolo una “witch hunt”. Ha detto che la questione era la disputa politica interna di “Croatia”, aggiungendo che non era compito dell’Ungheria essere coinvolta.

