Il tribunale emette un mandato di estradizione per un serbo sospettato di omicidi 23 anni fa

Lunedì un tribunale di Budapest ha emesso un mandato di estradizione temporaneo per un uomo serbo sospettato di aver ucciso 33 albanesi del Kosovo 23 anni fa.

Agendo su richiesta di un tribunale di Pristina, il Rappresentante speciale del Segretario generale delle Nazioni Unite per il Kosovo ha emesso un mandato d’arresto internazionale nel settembre 2021, con l’obiettivo di condurre procedimenti penali per crimini di guerra commessi contro la popolazione civile in relazione alla sparatoria di civili nel 1999.

Secondo le informazioni disponibili, l’uomo serbo e i suoi due complici sono sospettati di aver partecipato o assistito all’uccisione di civili nell’insediamento Kristal di Peja (Peć) nel 1999. un totale di trentatré persone hanno perso la vita negli omicidi.

La guerra in Kosovo iniziò nel 1998, quando l’Esercito di Liberazione del Kosovo (UCECK) lanciò una guerriglia contro la polizia e le unità militari serbe, il loro scopo era quello di conquistare l’indipendenza del Kosovo, in risposta il presidente serbo Slobodan Milošević mise gli occhi sull’espulsione di massa degli albanesi.

Il 24 marzo 1999, la NATO lanciò attacchi aerei contro la Piccola Jugoslavia, distruggendo gran parte delle infrastrutture del paese e uccidendo centinaia di civili in una campagna durata più di due mesi. Il Kosovo ha dichiarato unilateralmente la propria indipendenza il 17 febbraio 2008, che ora è riconosciuta da 117 stati membri delle Nazioni Unite.

L’ergastolo è la pena massima possibile per il sospetto reato dell’uomo.

Il serbo non ha acconsentito alla sua estradizione.

kfor
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