Jobbik avvia una sessione parlamentare speciale per modificare la legge elettorale

Budapest, 4 agosto (MTI) 4 Il partito Jobbik ha avviato una sessione straordinaria del parlamento per la fine di questo mese per modificare la legge elettorale ungherese con l’obiettivo di rendere più facile il voto agli ungheresi che lavorano o studiano all’estero.

Secondo le regole elettorali attualmente in vigore, gli ungheresi che hanno un indirizzo permanente nel paese ma sono all’estero il giorno delle elezioni o del referendum possono votare solo presso un’ambasciata o un ufficio consolare ungherese vicino a loro, mentre gli ungheresi che vivono oltre confine possono votare per posta.

Jobbik ha intenzione di tenere colloqui con gli altri quattro partiti parlamentari su un possibile emendamento alla legge elettorale lunedì prossimo e ha proposto che il parlamento si riunisca per una sessione speciale per modificare la legge il 18 agosto.

Giovedì il deputato di Jobbik István Szávay ha dichiarato al MTI che considera discriminatorie le attuali regole di voto applicabili agli ungheresi che soggiornano all’estero e ha espresso la speranza che i partiti di opposizione possano raggiungere un consenso con il governo sulla modifica della legge.

Anche altri partiti di opposizione hanno criticato il sistema elettorale.

LMP

Mercoledì, ha detto l’opposizione verde LMP la legge elettorale “differenzia tra ungheresi” non consentendo a tutti i cittadini che vivono all’estero di votare per posta. Il partito ha invitato il governo a consentire a tutti gli ungheresi che vivono all’estero, compresi quelli che lavorano nell’Europa occidentale, di votare per posta nel referendum sulle quote di migranti del 2 ottobre.

I liberali

I liberali hanno bollato le regole elettorali relative al voto per corrispondenza come “severe discrimination”. Anett Bssz, portavoce del partito, ha proposto che l’Ungheria segua l’esempio dell’Estonia e introduca il voto elettronico per facilitare la partecipazione alle elezioni dei circa 600.000 cittadini nati nel paese ma che da allora si sono trasferiti all’estero.

Socialisti

Lunedì, il Partito Socialista ha detto l’attuale sistema elettorale “non riesce ad applicare la parità di diritti di voto” ed è quindi incompatibile con lo Stato di diritto.

Foto: MTI

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