Jobbik eurodeputato Gyöngyösi: il COVID-19 è un test storico per l’UE

Nel momento di una tragica recessione, ogni individuo e ogni comunità religiosa, nazionale, regionale o culturale sarà messo alla prova. Per quanto riguarda l’Unione Europea, l’epidemia di COVID-19 farà incessantemente luce sull’attuale efficacia della cooperazione europea. 

Secondo l’eurodeputato di Jobbik Márton Gyöngyösi, questo è un momento decisivo Questo è il momento in cui si scopre quanto sia efficiente la leadership delle nostre istituzioni.

È ora che scopriamo se tutte quelle misure che l’UE ha attuato negli anni passati stanno servendo il miglior interesse della nostra comunità, cioè di ogni Stato membro e anzi, di ogni nostro cittadino indipendentemente da quale angolo del nostro continente risieda. 

Crede che questo sia il momento in cui diventa evidente quanto siano veramente bravi gli europei a mettere in atto la solidarietà. Perché la solidarietà è un principio guida dell’UE da quando i padri fondatori che abbracciano il pensiero cristiano-sociale l’hanno posta al centro della cooperazione europea del dopoguerra.

Sfortunatamente, l’UE ha un terribile record accumulato di risultati nella gestione delle crisi degli ultimi decenni. Proprio nel passato più recente, l’UE ha fatto un pasticcio completo con la crisi finanziaria in corso nel 2008 che ha colpito sia le imprese europee, i consumatori che gli Stati membri, spingendo molti sull’orlo della bancarotta, dell’insolvenza e dell’indebitamento perpetuo, mettendo a rischio anche il più grande risultato economico finora raggiunto dall’UE, la valuta comune. 

Le disastrose ripercussioni della cattiva gestione economica continuano a durare in molti paesi della periferia dell’UE.

Gyöngyösi ha aggiunto che la solidarietà europea, l’azione concertata e la gestione delle crisi hanno lasciato ancora molto a desiderare nel momento in cui la migrazione ha colpito i confini meridionali del continente europeo, mettendo a rischio un altro grande progetto di cooperazione europea, Schengen. 

Possiamo solo sperare che dopo la sua indeterminata perplessità la Commissione e il Consiglio possano agire in modo rapido ed efficiente in risposta alle complesse sfide poste dalla pandemia Possiamo solo sperare che dopo una serie di errori negli ultimi decenni l’UE abbia imparato dai suoi errori e che effettuerà le riforme istituzionali necessarie per migliorare la sua velocità di reazione e la sua spavalderia.

La mancata azione in tempo di crisi può costare cara al progetto europeo minando la fiducia nelle istituzioni europee, come la storia ha dimostrato in molte occasioni, se le istituzioni costituite non possono fornire l’aiuto necessario e immediato ai cittadini, si rischia di mollare quelle istituzioni e di rivolgersi a soluzioni che appaiono più semplici, chiare ed efficienti, del resto non ci si deve illudere: gli avversari della cooperazione europea sono già sulla scena, in attesa di subentrare e offrire in alternativa la loro agenda populista-autoritaria. 

È ora che possiamo decidere se il futuro dell’Europa sarà costruito sulla solidarietà e su una cooperazione reciprocamente vantaggiosa tra stati democratici o, in alternativa, su regimi autoritari e egoisti.

Secondo Gyöngyösi, se optiamo per il primo, dobbiamo scendere a riformare le nostre istituzioni che sono state a lungo sinonimo di inefficienza La buona notizia è che non dobbiamo reinventare la ruota, basta calpestare il passo segnato dai padri fondatori Facciamolo accadere.   

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