Jobbik MEP Gyöngyösi: Afghanistan (la caduta dell’Occidente)?

Comunicato stampa ‘A’ un evento molto importante per una serie di foto che diventino una sensazione mondiale in agosto, proprio nel bel mezzo delle vacanze estive Le immagini scattate a Kabul all’indomani del ritiro militare degli Stati Uniti dall’Afghanistan hanno raggiunto proprio questo, e non una ragione L’ut collasso dello Stato afghano nella questione dei giorni e la presa del potere da parte dei talebani devono far riflettere tutti noi.
Purtroppo, dobbiamo renderci conto che l’attività ventennale in Afghanistan degli Stati Uniti e dei suoi alleati dal 2001 al 2021 è stata un fallimento totale. Naturalmente, alcuni analisti e opinion maker si sono affrettati a sottolineare che gli Stati Uniti non sono stati la prima grande potenza a diventare un coltivatore in Afghanistan, o che gli Stati Uniti avevano perso da tempo interesse per questo povero e problematico paese dell’Asia centrale.
Tuttavia, credo ancora che sia importante che il mondo occidentale si renda conto degli errori commessi in Afghanistan e impari anche da essi.
Se si confronta lo status quo di fine estate dell’Afghanistan del 2001 con quello del 2021, si può sicuramente concludere che la situazione del paese è più disperata che mai: mentre l’anti-talebano “Northern Alliance” era presente almeno in alcune aree del paese nel lontano 2001, i talebani ora hanno il controllo completo sull’Afghanistan senza nulla che possa sfidare il loro potere Inoltre, mentre il sistema talebano era un regime isolato nel 2001, ormai sono arrivati al punto in cui sempre più paesi stanno considerando il loro de jure riconoscimento pure Se tutto ciò non bastasse, il ritiro occidentale è stato accompagnato dall’apparizione sul palco di una Cina sempre più forte che difficilmente farà storie sulle questioni dei diritti umani dove annusa un’opportunità strategica e di business Ma come potrebbe accadere tutto questo?
Gli USA e i loro alleati hanno investito un’enorme quantità di denaro ed energia nella costruzione dello Stato afghano, ma non sono riusciti a considerare i tratti fondamentali della società afghana.
A volte sembrando un po’ messianici, il progetto mirava a trasformare una società tribale in una democrazia del 21° secolo. Mentre cercavano di costruire lo stato afghano, ignoravano completamente il fatto che l’Afghanistan era un paese multietnico e diversificato in cui l’elemento centrale della vita delle persone è la loro etnia piuttosto che la loro cittadinanza in senso moderno. Hanno ignorato l’enorme differenza tra Kabul, i centri provinciali locali e le aree rurali afghane che vivono ancora oggi nel feudalesimo, e non si possono saltare secoli di sviluppo culturale e sociale facendo alcune leggi. Di conseguenza, non sono riusciti a trovare una soluzione a una situazione in cui il governo centrale afghano aveva poco controllo sul paese, mentre i signori della guerra e le milizie teoricamente alleati prendevano lo stato afghano altrettanto seriamente quanto l’esercito afghano che era stato addestrato per somme astronomiche ma semplicemente crollò nel momento fatale: niente affatto.
Dobbiamo renderci conto che l’immagine piaciuta di un Afghanistan filo-occidentale che marcia verso la democrazia con masse di studentesse universitarie era reale, nella migliore delle ipotesi, solo in poche strade del centro di Kabul.
Non volevamo vedere e capire perché il movimento talebano può essere costantemente presente o da dove trae la sua offerta e il suo sostegno sociale.
Non illudiamoci: il paese non avrebbe potuto essere preso in tre giorni senza quasi nessun colpo di fucile se non avessero goduto del sostegno di molti afghani Sto parlando del popolo afghano a cui non siamo riusciti a dare alcuna prospettiva in 20 anni, abbiamo invece messo un governo debole e corrotto sulle loro teste, generando una guerra civile costante.
L’esplosione del caos post-ritiro è stata come un’ammissione di fallimento, mentre il fatto che difficilmente potessimo fare nulla per salvare gli afghani che hanno fatto del loro meglio per il modello offerto dai paesi occidentali e ci hanno creduto veramente, è a dir poco una situazione morale. caduta per noi.
Dopo aver visto le immagini scattate all’aeroporto di Kabul, difficilmente possiamo aspettarci che qualcuno che vive in un regime autoritario si dedichi apertamente ai valori democratici d’ora in poi.
A differenza nostra, gli estremisti religiosi possono essere felici: possono sentirsi giustificati nella convinzione che, se continuano a combattere con insistenza, potrebbero anche essere riconosciuti dalla comunità internazionale.
Con crescente frequenza negli ultimi mesi, sono stato costretto a giungere alla conclusione che se noi, cioè le democrazie occidentali, vogliamo evitare di diventare minoranza e di essere circondati da un numero crescente di regimi autoritari e, di fatto, di tendenza terroristica, è giunto il momento di mostrare più interesse ed empatia verso le altre parti del mondo E dovremmo essere in grado di fare sacrifici anche quando si tratta di questo. Sarebbe nel nostro interesse Se non ce ne rendiamo conto, non avremo nessuno tranne noi stessi da incolpare.

