La CE ritiene che l’Ungheria abbia violato le regole sulle fusioni con il veto VIG-Aegon

Il veto dell’Ungheria sull’acquisizione delle filiali ungheresi del gruppo Aegon da parte del Vienna Insurance Group (VIG) viola le norme sulle fusioni dell’Unione europea, ha affermato lunedì la Commissione europea.

La CE ha affermato che, ai sensi dell’articolo 21 del regolamento UE sulle concentrazioni (EUMR), ha competenza esclusiva per esaminare le concentrazioni con una dimensione UE e gli Stati membri possono adottare misure per proteggere gli interessi legittimi solo a determinate condizioni”.

VIG ha annunciato nel novembre 2020 di aver accettato di acquisire le attività di Aegon in Ungheria, Polonia, Romania e Turchia per un prezzo di 830 milioni di euro, un accordo che avrebbe reso VIG leader di mercato in Ungheria.

Nell’aprile 2021, VIG ha dichiarato che l’acquisizione delle attività di Aegon in Ungheria è stata negata dal Ministero degli Interni.

Nell’ambito dei suoi poteri rafforzati volti a gestire la crisi causata dalla pandemia, il governo ungherese è stato dotato di strumenti legali per bloccare le acquisizioni straniere di società nazionali.

Nell’ottobre 2021 la CE ha aperto un’indagine in relazione alla decisione ungherese, a seguito della sua valutazione iniziale, nel gennaio 2022, la commissione ha informato l’Ungheria della sua conclusione preliminare che il veto violava l’articolo 21 dell’EUMR.

“A seguito dell’indagine e dopo aver ascoltato le argomentazioni delle autorità ungheresi, la Commissione nutriva ragionevoli dubbi sul fatto che il veto mirasse effettivamente a tutelare gli interessi legittimi dell’Ungheria ai sensi dell’EUMR,”

la CE ha detto.

“In particolare, non è chiaro come l’acquisizione da parte di VIG dei beni ungheresi di AEGON rappresenterebbe una minaccia per un interesse fondamentale della società.”

La CE ha inoltre ritenuto che il veto limitasse il diritto di VIG di effettuare una transazione transfrontaliera e le autorità ungheresi non hanno dimostrato che la misura fosse giustificata, adeguata e proporzionata.

La CE ha ordinato all’Ungheria di ritirare il veto entro il 18 marzo Se l’Ungheria non si adegua, la commissione può decidere di avviare una procedura di infrazione.

Lo Stato ungherese ha firmato lunedì un contratto per acquisire una quota del 45% nelle attività locali di VIG e Aegon, ha detto su Facebook il ministro delle Finanze Mihály Varga. L’acquisizione serve ad aumentare la ricchezza pubblica e a restituire i beni strategici alla proprietà statale, ha detto il ministro. Dettagli QUI.

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