La Commissione europea aumenta le proiezioni di crescita del PIL dell’Ungheria

La Commissione europea ha alzato le sue proiezioni per il PIL dell’Ungheria quest’anno e accanto al 4,3% e al 3,4%, rispettivamente, in una previsione semestrale pubblicata giovedì.
La CE ha alzato la proiezione per il 2018 dal 4,0 per cento e quella per il 2019 dal 3,2 per cento in una previsione pubblicata in primavera.
Da quest’anno la CE è tornata a pubblicare due previsioni esaustive, in primavera e autunno, e due previsioni provvisorie, in inverno e in estate.
Le previsioni ufficiali del governo per la crescita del PIL sono del 4,3% per il 2018 e del 3,8% per il 2019.
La crescita del PIL dell’Ungheria nel primo semestre del 2018 ha raggiunto il 4,7%, mostrano gli ultimi dati dell’Ufficio centrale di statistica (KSH).
La CE prevede che la crescita del PIL ungherese rallenterà al 2,6% nel 2020.
La CE ha detto che la crescita economica nel 2018 è “ampia based”, pur rilevando il sostegno della politica fiscale e monetaria pro-ciclica Ha attribuito il previsto rallentamento della crescita nei due anni successivi a un rallentamento della crescita degli investimenti derivante da vincoli di capacità nel settore delle costruzioni, evidenziato già da maggiori costi di costruzione.
La Commissione europea gli investimenti fissi lordi dei progetti rallenteranno dal 12,5% nel 2018 al 9,4% nel 2019 e solo all’1,0% nel 2020, rilevando l’impatto sugli investimenti residenziali del ritorno dell’aliquota IVA preferenziale sull’edilizia abitativa all’aliquota principale del 27% dal inizio del 2020.
Il governo ungherese ha annunciato mercoledì, poche settimane dopo la data limite per le ipotesi politiche nelle previsioni autunnali della CE, che proporrà una disposizione generale che consentirà la continua applicazione dell’aliquota IVA preferenziale del 5% sulla costruzione di case a progetti per i quali i costruttori hanno già un permesso o una registrazione.
La crescita dei consumi delle famiglie è vista scendere dal 5,2% nel 2018 al 3,3% nel 2019 e al 3,2% nel 2020, mentre la crescita dell’occupazione rallenta e l’impatto degli aumenti del salario minimo svanisce, ha affermato la CE.
La CE ha affermato che i rischi per le sue previsioni sono di un’“” equilibrata poiché il mercato del lavoro ristretto potrebbe sostenere la crescita dei salari reali, portando a una crescita dei consumi più rapida, mentre i rischi al ribasso sono presentati dall’evoluzione del commercio internazionale a causa della forte integrazione dell’Ungheria con le catene del valore globali.
La CE vede Il bilancio dell’Ungheria il deficit come percentuale del PIL si è ridotto dal 2,4% nel 2018 all’1,9% nel 2019 e all’1,8% nel 2020.
Le restrizioni di capacità potrebbero rallentare l’esecuzione degli investimenti pubblici pianificati nel 2018-2019, portando all’inflazione dei costi e lasciando incerto l’impatto complessivo sul deficit, ha affermato la CE.

