La Commissione europea ritiene che l’imposta pubblicitaria dell’Ungheria violi le norme dell’UE

Budapest, 4 novembre (MTI) 4 Venerdì la Commissione europea ha dichiarato di aver riscontrato che una tassa ungherese sulla pubblicità è incompatibile con le norme dell’Unione europea e ha ordinato al paese di recuperare le tasse dalle aziende che godevano di un vantaggio ingiusto.
La CE ha affermato che l’imposta viola le norme dell’UE sugli aiuti di Stato perché le sue aliquote fiscali progressive garantiscono un vantaggio selettivo a determinate società. L’imposta favorisce inoltre indebitamente le aziende che non hanno realizzato profitti nel 2013 consentendo loro una preferenza fiscale, ha aggiunto.
L’Ungheria ha introdotto l’imposta progressiva, con aliquote che vanno dallo 0 per cento al 50 per cento, nel giugno 2014 La CE ha avviato un’indagine approfondita sulla questione nel marzo 2015 e ha chiesto all’Ungheria di sospendere l’applicazione dell’imposta.
Venerdì la CE ha osservato che l’Ungheria ha sospeso l’imposta ma ha comunque implementato una versione modificata, senza notificare o consultare la CE.
La CE ha riconosciuto che l’imposta pubblicitaria modificata, in vigore dal luglio 2015, era una mossa “nella giusta direzione” ma ha affermato di mantenere aliquote progressive, anche se su un intervallo più piccolo dello 0-5,3 per cento, e “ non ha affrontato pienamente le preoccupazioni della Commissione” Anche le limitazioni sulle perdite passate sono rimaste invariate, ha aggiunto.
La decisione impone all’Ungheria di eliminare la discriminazione ingiustificata dalle norme fiscali e ripristinare la parità di trattamento sul mercato, ha affermato la CE. Gli importi precisi delle imposte da recuperare da ciascuna società, se presenti, devono essere determinati dalle autorità ungheresi sulla base di una metodologia stabilita nella decisione della CE, ha aggiunto.

